28 Aprile 2024 - 18:22

Sbordoni: “Cosa deve aspettarsi il settore del gioco nel prossimo autunno?”

L’autunno, almeno quello del calendario, si prospetta sulla carta denso di aspettative per il settore del gioco e delle scommesse  italiano. Nel corso di questo ultimo decennio – commenta l’avvocato

30 Agosto 2017

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L’autunno, almeno quello del calendario, si prospetta sulla carta denso di aspettative per il settore del gioco e delle scommesse  italiano.

Nel corso di questo ultimo decennio – commenta l’avvocato romano Stefano Sbordoni –  dal c.d. bando Bersani pubblicato nel 2006, le prime concessioni vennero assegnate nei primi mesi dell’anno 2007 –  abbiamo assistito, forse in maniera troppo passiva e non propositiva, ad una serie di interventi  che ne hanno minato il senso e l’equilibrio. Dieci anni fa il settore era nel pieno dello sviluppo anche regolamentare, grazie al lancio del gioco on line, il primo in Europa, è bene ricordarlo ogni volta. Ciononostante, dopo un considerevole lasso di tempo, invece di proporre una politica che ne consolidasse le fondamenta, intervenendo su quegli aspetti inizialmente tralasciati, nel corso degli ultimi anni si è messo a rischio l’intero impianto, stretto nella sterile tenaglia tra il governo centrale e quello del territorio (regioni e comuni). Ed infatti sono circa due anni, dopo il fallimento della delega fiscale – nella quale si prevedeva quel necessario riordino che avrebbe messo in pensione un apparato normativo oramai vetusto (si pensi al coordinamento con TULPS e codice Rocco per quanto riguarda gli aspetti di natura penale) – che si aspetta il famoso accordo in sede di conferenza unificata, che possa mettere d’accordo tutti. Cosa che sta avvenendo peraltro senza ascoltare gli input delle varie associazioni di categoria, in particolare quelle di coloro che formano la vera rete di raccolta, e che stando sul territorio hanno più contezza di quello che effettivamente accade e di quello che necessita presso i propri punti vendita.

Nell’attesa frenetica – quasi da girone di calcio dove si punta a passare entrambi – dell’esito dell’ACCORDO tra il governo e gli enti del territorio preannunciato per settembre,  l’agenda autunnale risulta comunque già piena. Queste le scadenze importanti per coloro che operano nel settore.

Oltre alla gara terrestre – vincolata all’accordo Stato Enti Locali –  sono previsti altri due bandi di gara, che dovrebbero aver luogo entro la fine del 2017. Nel giugno 2018 è in scadenza la concessione per la gestione dei giochi numerici a totalizzatore nazionale e giochi complementari e opzionali, attribuita a decorrere dal 29 giugno 2009 ad un unico operatore di gioco sulla base di quanto previsto dall’art. 1, commi 90 e 91, della legge n. 296/2006. In funzione di tale scadenza della concessione, le relative procedure di gara dovranno essere espletate nel corso dell’anno 2017, almeno secondo i desiderata del Legislatore nella Stabilità 2017. La concessione in essere comprende anche le seguenti tipologie di gioco: SuperEnalotto e il gioco accessorio Superstar, SiVinceTutto SuperEnalotto.

La  gestione delle predette attività – continua  l’avvocato – dovrebbe essere  affidata a uno o più soggetti (sarà sempre comunque una figura di monoconcessionario) con pregresse esperienze nella gestione o raccolta di gioco, ovvero in possesso di capacità tecnico-infrastrutturali non inferiori a quelle richieste dal capitolato tecnico, con sede legale in uno degli Stati dello Spazio economico europeo, muniti di idonei requisiti di affidabilità tecnica ed economica, scelti mediante procedura di selezione aperta, competitiva e non discriminatoria. La procedura in parola dovrebbe essere indetta alle seguenti condizioni essenziali:

  1. durata della concessione di nove anni, non rinnovabile;
  2. selezione basata sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e, quanto alla componente prezzo, base d’asta per le offerte al rialzo, di 100 milioni di euro;
  3. versamento del prezzo indicato nell’offerta del concorrente risultato primo in graduatoria, nella misura del 50% all’atto dell’aggiudicazione e della quota residua all’atto dell’effettiva assunzione del servizio del gioco da parte dell’aggiudicatario;
  4. aggio per il concessionario pari al 5% della raccolta con offerta al ribasso.

Le modalità di affidamento in concessione della gestione dei giochi numerici a totalizzatore nazionale dovrebbe avvenire in modo che sia rispettata la coerenza della soluzione concessoria individuata con la finalità della progressiva costituzione della rete unitaria dei giochi pubblici, anche attraverso la devoluzione allo Stato, alla scadenza dell’attuale  concessione, di una rete di almeno 15.000 punti di vendita non coincidenti con quelli dei concessionari della raccolta del gioco del Lotto. Il bando dovrebbe essere indetto entro la fine di quest’anno, per rispettare le indicazioni del Legislatore.

Meno ricco per l’erario – lo Stato dovrebbe incassare fino a 24 milioni di euro – ma decisamente  importante per il mercato dei giochi e delle scommesse, è il bando di gara per l’assegnazione delle n. 120 concessioni on line,  che permetterà di “rinnovare” le licenze in scadenza (quelle assegnate fino al 2008, ultime appendici del bando Bersani) e darà a chi è ancora fuori dal mercato legale, l’opportunità di regolare la propria posizione.  A questo bando di gara dovrebbero poter partecipare anche coloro che non sono operatori di gioco, come del resto era già accaduto anche nel corso delle assegnazioni delle concessioni ex lege n. 88/09 (Legge comunitaria), ma che abbiano la capacità tecnica di poter raccogliere il gioco pubblico.

Al fine di dimostrare questa capacità ed anche quella di natura economica i candidati – che non hanno mai raccolto gioco  o lo hanno fatto in uno Stato che non rientra nello Spazio comune europeo (SEE) – dovranno presentare una garanzia  (bancaria o assicurativa) di circa 1.500.000,00 di euro, e produrre una relazione tecnica. Questo bando – conclude Sbordoni – dovrebbe essere imminente, avendo anche terminato tutti gli iter istituzionali (ivi compreso il passaggio al Consiglio di Stato), e rappresentare così la prima vera scossa del settore negli ultimi mesi dell’anno.

 

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