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Savona. Il M5S: “Sono in mille nella nostra città malati di gioco azzardo patologico, servono interventi”

Videogiochi. Console sempre più economiche negli ultimi anni Il Movimento Cinque Stelle di Savona chiede un intervento sul gioco d’azzardo patologico e per farlo ha messo insieme un dossier prendendo

10 Marzo 2017

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Videogiochi. Console sempre più economiche negli ultimi anni

Il Movimento Cinque Stelle di Savona chiede un intervento sul gioco d’azzardo patologico e per farlo ha messo insieme un dossier prendendo in esame diversi dati noti da fonti pubbliche come l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, il Ministero della Salute, il CNR, AAMS o Il Sole 24 Ore.

“Mille savonesi- commenta il MoVimento- forse di più, sarebbero malati di gioco d’azzardo patologico. Uno ogni 60 abitanti. E altri 2000 correrebbero il rischio di diventarlo avendo frequenti episodi in cui ‘perdono il controllo’, ad esempio non rendendosi conto delle ore trascorse a giocare o non riuscendo a fermarsi pur avendo un altro impegno. Tremila giocatori assidui che, nei 92 esercizi in città che ospitano slot machines o VLT (Video Lottery Terminal), spenderebbero in totale quasi 50 milioni di euro ogni anno, rendendo la provincia di Savona la quinta in Italia per volume di denaro giocato nell’industria dell’azzardo”.

“Ora però la Regione sta valutando di prorogare quella scadenza di un anno – proseguono dal M5S – il che contrasta apertamente gli stessi intenti del presidente Giovanni Toti, che un anno fa, il 9 marzo 2016, ha sottoscritto il ‘Manifesto delle Regioni per la lotta alla ludopatia’. Un documento voluto da Maroni che prevede tra i punti chiave proprio l’introduzione di distanze minime da luoghi sensibili come scuole, luoghi di culto, di aggregazione giovanile o di cura, oppure la previsione di un’autorizzazione comunale per l’esercizio del gioco pubblico. Perché se un anno fa era d’accordo ora si sta valutando di posticipare la scadenza di un anno? Questa legge non è ‘piovuta dal cielo’ sulla testa degli esercenti, hanno avuto 5 anni per adeguarsi”.

“Ben 3 sale giochi su 7 fornite di VLT hanno ricevuto da AAMS l’autorizzazione dopo l’entrata in vigore della legge regionale- concludono- il che significa che dovrebbero già oggi sottostare a tutte le limitazioni previste. Ma non è così nessuna di loro ha ottenuto l’autorizzazione del Comune, dove gli uffici sembrano pensare (a torto) che basti quella della Questura, che invece valuta solo i fattori di sua specifica competenza. E uno di quei tre esercizi oltretutto non rispetta la norma della distanza minima, il che avrebbe dovuto impedirne l’apertura”.

 

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