27 Aprile 2024 - 04:12

Pubblicità ai giochi d’azzardo. Cairoli (AD Lottomatica): “Irrobustire le misure Balduzzi, ma il divieto assoluto non è la strada”

“La grande preoccupazione oggi di questa industria e che dovrebbe essere la preoccupazione dello Stato è che con la cultura proibizionista, degli slogan, più o meno velocemente si riporti il

05 Luglio 2018

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“La grande preoccupazione oggi di questa industria e che dovrebbe essere la preoccupazione dello Stato è che con la cultura proibizionista, degli slogan, più o meno velocemente si riporti il settore indietro nel tempo. Per questo se in termini di pubblicità si deve intervenire, bene irrobustire la struttura messa in atto dal decreto Balduzzi, che vada a stabilire nuove fasce e limiti ma il divieto assoluto non è la giusta strada”.

 

Lo afferma Fabio Cairoli, AD di Lottomatica in occasione della presentazione del Rapporto di comunità 2017.

 

“Bisogna vedere – spiega – quanto tempo, a seconda dei divieti che metterà il governo, servirà, ma il rischio di riportare il settore nell’illegale esiste. E’ vero esiste la possibilità che qualcuno perda il controllo delle proprie attività di gioco.

Una cosa che chi il gioco lo gestisce, lo promuove, non vuole di certo accada. Questo problema merita rispetto, ma deve essere affrontato con il dialogo e non attraverso gli slogan. Per questo chiediamo da tempo un confronto. Ho seri dubbi che il proibizionismo crei realmente consenso politico. Perché gli italiani continuano nonostante gli slogan a giocare.

Il divieto alla pubblicità dei giochi per come è stato presentato lascerà intoccato il settore degli apparecchi da gioco che per primo ha innescato il problema del gioco patologico. Colpirà in maniera inesorabile le lotterie che ne soffriranno e da cui lo Stato ricava ampi introiti erariali. Colpirà anche molto l’online, considerato, – se lo analizziamo – il posto più controllato e sicuro su cui giocare, ma dal quale l’erario non guadagna molti introiti.

 

Non parlo di quanto perderà, o guadagnerà, la nostra azienda da questo divieto. Ma non sono sorpreso dalle azioni di questo Governo che ha voluto mantenere una delle tante promesse fatte, con un provvedimento discutibile nei modi e nei tempi di applicazione. Quello che mi sorprende è questo approccio, un approccio sbagliato con il quale si vuole combattere la ludopatia. Noi siamo quelli più maggiormente interessati ad evitare che si giochi troppo, vogliamo per primi che il gioco sia sano.

 

Per questo se in termini di pubblicità si deve intervenire, bene irrobustire la struttura messa in atto dal decreto Balduzzi, che vada a stabilire nuove fasce e limiti ma il divieto assoluto non è la giusta strada”.

 

“In Lottomatica – ha concluso Cairoli – continuiamo a sperare che nonostante le dichiarazioni politiche di turno, il buon senso prima o poi possa prevalere. Dichiariamo che siamo i primi a vietare la pubblicità del gioco in Europa e non ci accorgiamo che il resto del mondo sta andando in una direzione opposta, ma non solo per un fatto di cassa ma per una questione etica. Gli americani hanno capito che se tutti scommettono illegalmente, forse è meglio dare delle regole per tutelare anche chi gioca.

Noi, come tutta l’industria, come tutti gli altri concessionari, siamo pronti a ragionare su forme di diminuzione dell’offerta, sull’implementazione di nuove tecnologie, su una diversa distribuzione”.

 

PressGiochi