30 Aprile 2024 - 02:12

Proroghe bingo, Tar fissa merito a novembre. Forse nuova sospensiva nelle prossime ore

Il Tar Lazio fissa al 22 novembre prossimo l’udienza pubblica in cui discuterà nel merito i ricorsi intentati da alcuni concessionari del bingo contro la proroga onerosa delle concessioni introdotta

19 Luglio 2023

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Il Tar Lazio fissa al 22 novembre prossimo l’udienza pubblica in cui discuterà nel merito i ricorsi intentati da alcuni concessionari del bingo contro la proroga onerosa delle concessioni introdotta con la legge di Bilancio del 2023. Il Collegio potrebbe tuttavia emettere nelle prossime ore un’ordinanza cautelare per sospendere l’aumento dei canoni. A fine giugno, infatti, il Presidente della Seconda Sezione aveva emesso alcuni decreti cautelari, bocciando – fino all’udienza di oggi – l’aumento. In quella sede aveva sostanzialmente fatto riferimento al danno che rischiavano di subire le sale, e al fatto che gli interessi dello Stato fossero garantiti dalla “persistenza delle garanzie” prestate dalle sale.

La vicenda delle proroghe delle concessioni va avanti da ormai dieci anni, le prime concessioni del bingo infatti sono scadute nel 2013. Il bando per rinnovare i titoli conteneva alcune irregolarità e venne annullato dal Tar Lazio nel 2014. Successivamente, a causa delle leggi regionali contro il gioco, non è stato più possibile indire nuove gare. Le proroghe sono così state rinnovate di volta in volta, nei primi anni le sale dovevano versare un importo mensile di 2.800 euro, il canone venne poi portato a 5mila e quindi a 7.500. La legge di Bilancio del 2023 ha infine introdotto un ultimo aumento del 15%.

Gli operatori hanno avviato una lunga battaglia legale per contestare non solo i continui aumenti, ma anche le contraddizioni di un regime che doveva essere provvisorio, e che invece viene prolungato di anno in anno. Un orizzonte temporale così limitato, oltretutto, non consente in alcun modo di pianificare degli investimenti. Il Tar Lazio – pronunciandosi su dei ricorsi precedenti – ha rinviato la questione alla Corte Costituzionale, la quale tuttavia ha reputato che questa situazione fosse sostanzialmente legittima. In appello, i giudici di Palazzo Spada a novembre 2022 hanno invece chiesto l’intervento della Corte di Giustizia Europea. Questa pronuncia quindi precede di alcune settimane l’ultimo aumento deciso con la legge di Bilancio. Già marzo tuttavia il Tar Lazio aveva emesso un’ordinanza cautelare con cui riportava i canoni a 2.800 euro, proprio per attendere la decisione della CGE.

PressGiochi

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