26 Aprile 2024 - 07:44

Palermo. Il sind. Orlando su sospensione limiti orari: “La lotta alle ludopatie non si ferma”

Il Tar ha sospeso l’ordinanza comunale che limita gli orari delle sale gioco e impone che siano ad almeno 500 metri di distanza da scuole, chiese, centri di aggregazioni per ragazzi.

13 Febbraio 2020

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Il Tar ha sospeso l’ordinanza comunale che limita gli orari delle sale gioco e impone che siano ad almeno 500 metri di distanza da scuole, chiese, centri di aggregazioni per ragazzi. Con un’attività limitata nel tempo: dalle 9 alle 13 e dalle 19 alle 24. L’ordinanza in vigore dallo scorso dicembre è stata sospesa dal Tar alla fine di gennaio dopo il ricorso della Cdm Entertainment srl.

Dopo la sospensione con decreto cautelare a fine gennaio, ieri, c’è stata l’udienza in camera di consiglio in cui il Comune non si è visto. L’ufficio legale dell’amministrazione non ha presentato alcuna documentazione. Il Tar con la sospensione ha rilevato “che il provvedimento arreca un grave pregiudizio atteso che l’orario di apertura dell’esercizio sulla base dell’ordinanza si riduce a 10 ore al giorno, con la conseguenza che la stessa si vedrebbe costretta a licenziare quasi tutti i 12 dipendenti”.
“Abbiamo appreso del provvedimento del Tar che ha sospeso l’ordinanza per il contrasto delle ludopatie – dicono gli assessori comunali Giuseppe Mattina e Leopoldo Piampiano – Gli uffici erano già al lavoro per modificare l’ordinanza, a seguito di un proficuo e collaborativo confronto con le associazioni degli operatori e delle indicazioni emerse in sede Anci. Di fatto quindi il Tar non avrà motivo di esprimersi nel merito dell’attuale ordinanza che sarà modificata introducendo appunto le differenziazioni di orario fra le diverse tipologie di esercizio commerciale”.

Per il sindaco la lotta alle ludopatie non si ferma: “Per l’amministrazione – dice il sindaco Leoluca Orlando – resta valido l’impegno per prevenire e contrastare la ludopatia, mettendo al centro dell’attenzione i danni economici, sociali e umani che questa causa a centinaia di famiglie e che non possono essere considerati subordinati a qualsivoglia interessi economici”.

 

PressGiochi