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Monopoli. Zanetti (sott. Segr. Econom): “L’intervento della Consulta non pregiudica la funzionalità delle Agenzie”

L’intervento della Corte costituzionale non pregiudica, contrariamente a quanto paventato dagli Onorevoli Interroganti, la funzionalità delle Agenzie che – come affermato dalla stessa Corte – non è condizionata dalla validità

26 Marzo 2015

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“L’intervento della Corte costituzionale non pregiudica, contrariamente a quanto paventato dagli Onorevoli Interroganti, la funzionalità delle Agenzie che – come affermato dalla stessa Corte – non è condizionata dalla validità degli incarichi dirigenziali previsti dalla disposizione censurata e che è assicurata, quanto alla validità degli atti, da regole organizzative interne che prevedono la possibilità di ricorrere all’Istituto della delega anche a funzionari, per l’adozione di atti a competenza dirigenziale”. Così il Sottosegretario all’economia Enrico Zanetti ha risposto alle interrogazioni presentate in questi giorni dagli on. Causi, Paglia ed altri in merito alle problematiche relative alla dichiarazione d’illegittimità da parte della Corte costituzionale di norme sul conferimento di incarichi dirigenziali senza pubblico concorso presso le Agenzie fiscali e ai suoi influssi sull’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

“Con la sentenza n. 37/2015 in data 17 marzo 2015, – ha affermato il Sottosegretario – la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma di cui all’articolo 8, comma 24 del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16 e delle disposizioni successive che ne hanno prorogato l’efficacia, in base alle quali l’Agenzia delle entrate e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno attribuito incarichi dirigenziali a tempo determinato a propri funzionari, all’esito di procedure di interpello e nelle more dell’espletamento delle procedure concorsuali, allo scopo di assicurare la migliore funzionalità operativa delle proprie strutture, volta a garantire una efficace attuazione delle misure di contrasto all’evasione.
L’affidamento di incarichi dirigenziali a funzionari – coerentemente con la legislazione all’epoca vigente – si è rivelato, secondo quanto sostenuto dalle Agenzie fiscali, uno strumento necessario per far fronte alle carenze di organico dirigenziale delle Agenzie in considerazione delle loro peculiarità e delle loro attività spiccatamente operative. Si pensi – nel caso dell’Agenzia delle dogane – al presidio del maggiori porti ed aeroporti nazionali, dei residui valichi di confine, dei principali snodi del sistema logistico nazionale e l’effettuazione di controlli a tutela del made in Italy, del patrimonio artistico, della salute e – nel caso dell’Agenzia delle entrate – all’attività di controllo e verifica nella lotta all’evasione fiscale ed alla gestione del contenzioso tributario.
A conforto, la stessa Corte costituzionale richiama una consolidata giurisprudenza della Corte 220/2014, Suprema di Cassazione (Sez. tributaria civile sentenze n. 18515/2010) che giudica sufficiente, ai fini del riconoscimento della validità dell’atto tributario, la provenienza dell’atto dall’ufficio in quanto idoneo ad esprimerne all’esterno la volontà. Ciò risponde, peraltro, ai principi di buon andamento di cui all’articolo 97 della Costituzione, di conservazione degli atti amministrativi e di continuità dell’azione amministrativa.
Non si intravedono, pertanto, rischi di invalidità degli avvisi di accertamento e delle cartelle esattoriali emessi. Tantomeno possono ipotizzarsi vuoti di potere, per il principio – più volte affermato in giurisprudenza – per cui occorre individuare in ogni momento un’autorità con la funzione di decidere e di provvedere.
Quanto a future iniziative, – spiega il sottosegretario – ferma la necessità di tenere conto delle indicazioni emerse dalla sentenza della Corte Costituzionale, si stanno valutando le soluzioni possibili per assicurare piena funzionalità all’operato delle Agenzie”.

Per Marco Causi (PD) serve una prima riflessione complessiva sulle questioni dell’assetto organizzativo e delle politiche di reclutamento dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dell’Agenzia delle entrate, che potrà essere svolta anche attraverso specifiche audizioni dei direttori delle predette Agenzie. “E’ opportuno – ha dichiarato Causi – che il Parlamento valuti con attenzione la tematica della salvaguardia delle professionalità che presentano specifiche competenze tecniche, affinché sia garantita un’adeguata presenza di tali figure professionali ad elevata specializzazione, all’interno delle Agenzie fiscali”. Causi nel rilevare come ciò richieda un ampio lavoro di riorganizzazione e di riforma interna dei suddetti organi, auspica che tale complessa problematica possa essere affrontata nell’ambito dell’esame del disegno di legge di riforma della pubblica amministrazione, all’esame del Senato, il quale tuttavia non presta ancora, a suo giudizio, adeguata attenzione al tema delle professionalità tecniche presenti all’interno della PA, che dovrà coniugarsi con la prospettiva di realizzare un ruolo unico della stessa PA.
Prende quindi atto delle rassicurazioni del Governo sia sulla validità degli atti tributari già adottati dai dirigenti la cui nomina è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, e delle relative cartelle esattoriali, sia sul fatto che nei prossimi mesi la funzionalità delle Agenzie non risulterà condizionata dalla validità degli incarichi dirigenziali, essendo assicurata da regole organizzative interne che prevedono la possibilità di ricorrere all’istituto della delega anche a funzionari, per l’adozione di atti di competenza dirigenziale. Rispetto a tale aspetto della soluzione prospettata dal Governo, sottolinea peraltro come la previsione di una delega di funzioni dirigenziali così delicate, che riguardano a esempio i rimborsi IVA, e che comportano anche responsabilità significative in capo ai pubblici funzionari che sottoscrivono gli atti in materia, determini l’esigenza di addivenire quanto prima a una soluzione, in termini di organizzazione interna delle Agenzie, organica e a lungo termine, nonché sotto il profilo della contrattazione sindacale.

Per l’on. Giovanni Paglia del SEL serve “una riflessione sull’organizzazione interna e sulle politiche di reclutamento delle Agenzie fiscali. La soluzione prospettata nella risposta del Governo sembra escludere che la dichiarazione di illegittimità delle nomine di circa 1.200 dirigenti delle Agenzie fiscali determinerà effetti negativi sull’operatività delle Agenzie stesse. Mi chiedo se è effettivamente necessaria la nomina di un numero così elevato di dirigenti presso le Agenzie, vista la possibilità di una diversa organizzazione della pubblica amministrazione”.
PressGiochi