26 Aprile 2024 - 21:06

Mestre. Pani (Asl12) lancia l’allarme: “50 nuovi casi l’anno di ludopatia”

Ogni anno il SerD dell’Asl 12 si trova ad affrontare cinquanta nuovi casi di ludopatia. Un tempo la dipendenza da gioco era un problema quasi esclusivo di chi giocava a

10 Maggio 2016

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Ogni anno il SerD dell’Asl 12 si trova ad affrontare cinquanta nuovi casi di ludopatia. Un tempo la dipendenza da gioco era un problema quasi esclusivo di chi giocava a carte o si recava nei casinò. Con il passare degli anni e l’inevitabile evoluzione tecnologica il problema si è spostato più sulle slot machine e in questi ultimi tempi la nuova frontiera sono diventati i giochi e le scommesse online, per le quali basta un telefonino di nuova generazione per darsi all’azzardo.

Tra i circa 150 casi seguiti ora dall’Asl 12, il rapporto maschio-femmina è di 6-1 e l’età media si avvicina ai 50 anni, ma comprende un ventaglio di situazioni che vanno dai 19 agli 80 anni. Pochissimi sono gli stranieri, e quasi nella metà dei casi si tratta di persone sposate, quindi con famiglia. «È inutile e sbagliato dire che non sono molti, perché sono comunque persone in difficoltà, e il loro numero è in continua crescita», fa notare Alessandro Pani, direttore del Servizio dipendenze dell’Asl 12. «Ricordiamoci poi che ogni malato di gioco trascina con sé i familiari, portando in mezzo a loro disagio indotto e difficoltà economiche spesso molto pesanti, aumentando in sostanza il lavoro dei SerD e rendendolo ancora più complesso».

 

Il Servizio Informagioco del SerD veneziano è attivo dal 2001 e in quindici anni ha accolto oltre 450 giocatori problematici o patologici. «Negli ultimi cinque anni il numero di quelli seguiti è progressivamente aumentato», aggiunge il dottor Pani. «Erano 77 nel 2011, mentre ora sono circa il doppio, e il numero di nuovi casi ogni anno è di circa 50. Il Servizio Informagioco nel 2015 ha seguito 142 persone con problemi simili e nella stragrande maggioranza sono uomini. La dipendenza maggiore riguarda l’uso delle slot machine, con percentuali progressivamente aumentate nel corso degli anni. Possiamo dire che l’85 per cento dei giocatori che si rivolgono al SerD hanno un rapporto di dipendenza da queste macchine. Si fanno largo però anche i casi di dipendenza da giochi on line».

Il dottor Silvano Felisati è il sociologo referente del Servizio Informagioco: «Insieme al giocatore patologico prendiamo in carico anche la famiglia, sia perché può essere una risorsa nel processo terapeutico, sia perché in molti casi anche questa va sostenuta».

PressGiochi