13 Maggio 2024 - 18:08

Match fixing. Il PE denuncia: per l’entrata in vigore della Convenzione Ue serve la ratifica da parte di tre Stati membri

L’Istituto di Ricerca del Parlamento europeo ha realizzato a fine agosto 2015 e pubblicato oggi una analisi della politica europea nello sport facendo una panoramica dei lavori svolti dalla Ue

04 Settembre 2015

Print Friendly, PDF & Email

L’Istituto di Ricerca del Parlamento europeo ha realizzato a fine agosto 2015 e pubblicato oggi una analisi della politica europea nello sport facendo una panoramica dei lavori svolti dalla Ue per garantire l’integrità sportiva e combattere combine sportive, scommesse illegali e doping.

 

Negli ultimi anni, infatti, l’Unione ha dato particolare importanza alla questione dell’integrità dello sport, in particolare dopo il Trattato di Lisbona del 2009. In Europa, lo sport ha un impatto significativo sia sull’economia che sulla società e questa importanza sta crescendo. Sono circa 7,38 i milioni di persone impiegate in occupazioni legate allo sport, pari al 3,51% della forza lavoro dell’UE, e la quota del valore aggiunto lordo è del 2,98% del totale Ue pari a 294 mld di euro.

 

Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nel 2009, l’Unione europea ha acquisito per la prima volta una competenza specifica per lo sport in conformità con il Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea – TFUE, ricevendo un chiaro mandato per costruire e implementare un politica sportiva comunitaria che potesse sviluppare la cooperazione con organismi internazionali nel settore dello sport.
Tuttavia, l’ambito UE per l’intervento nello sport, come sancito dal trattato, ha dei limiti. L’Unione infatti, può intervenire solo a sostenere, coordinare o completare le misure di politica dello sport adottate dagli Stati membri. Questo esclude l’adozione di una legislazione europea o di qualsiasi altra misura giuridicamente vincolante. L’azione UE è ulteriormente limitata dalla necessità di tener conto della specificità dello sport e di rispettare l’autonomia delle strutture di governo dello sport.

Nella sua comunicazione dal titolo ‘Sviluppare la dimensione europea dello sport’ del 2011 (2011), il primo documento politico rilasciato dopo l’entrata in vigore del TFUE, la Commissione ha esposto le sue idee su come questa nuova competenza comunitaria nello sport andasse messa in pratica. Sulla base del Libro bianco, ha individuato le aree di cooperazione a livello UE, insistendo in particolare sul valore aggiunto che l’intervento dell’Unione potrebbe portare ad affrontare, per esempio, la mancanza di dati comparabili sul settore dello sport nell’UE come base per la definizione delle politiche o sfide transnazionali quali il doping, le partite truccate o le attività degli agenti sportivi.
Negli ultimi anni, evidenzia l’Istituto di Ricerca del Parlamento europeo, lo sport come attività economica è cresciuto di importanza attirando a se potenti attori commerciali legati al settore dei media, sponsor, l’industria delle scommesse. Le crescenti somme di denaro che circolano nel settore dello sport e delle rispettive organizzazioni hanno spinto a richieste di buona governante per contrastare problemi emergenti come quello del doping, del match fixing e della corruzione.

 

Il match fixing – La manipolazione di partite non riguarda solo il calcio, che è al primo posto nel numero
dei casi scoperti, ma molti altri sport come il cricket, la pallacanestro,la pallavolo, lotta, pugilato, biliardo, badminton, pallamano. Diversi fattori hanno contribuito alla diffusione del fenomeno, compresa la crescita esponenziale di eventi sportivi internazionali; la maggiore commercializzazione e copertura mediatica degli eventi che ha aumentato la posta in gioco legata ai risultati degli eventi; l’espansione del mercato delle scommesse, dell’online in particolare.

 

Azione UE contro il match fixing – La lotta contro le partite truccate viste come una minaccia per l’integrità dello sport è stata una delle priorità della politica dell’Unione europea per lo sport, insieme con la lotta al doping e la promozione di una buona governante. Per questo è stato creato un gruppo dedicato di esperti UE che affrontasse la questione. Il coordinamento e la cooperazione sono i capisaldi dell’azione politica dell’UE nel settore.

L’attività di raccolta delle prove contro il match fixing, è servita come base per l’azione verso una maggiore convergenza a livello dell’UE, è ha riguardato anche degli studi svolti per determinare il modo in cui vengono applicate a livello nazionale le disposizioni di diritto penale per le partite truccate. L’UE, in questo caso, svolge la funzione di individuare eventuali divergenze e discrepanze.

La Commissione europea, inoltre, prevede l’elaborazione di una possibile raccomandazione sulle migliori pratiche per la prevenzione e la lotta alle scommesse illegali e al match-fixing, discussa nell’ambito del lavoro svolto dal gruppo di esperti.

La lotta alle partite truccate nel quadro del dialogo UE con i soggetti interessati, si è concretizzata nel 2011 con la dichiarazione di Nicosia approvata al Forum per lo Sport del 2012.

A livello internazionale, l’Unione europea ha partecipato attivamente alla preparazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive. La Commissione, su mandato del Consiglio, ha partecipato ai negoziati e presentato a marzo 2015 due proposte per la firma del testo. Sono attualmente all’esame degli organi competenti del Consiglio. Ciò dimostra ancora una volta l’importanza della cooperazione tra l’UE e il Consiglio d’Europa in materia di sport di interesse globale. Anche in questo caso, i finanziamenti sono stati stanziati, nell’ambito delle azioni preparatorie sportive legate a progetti che combattono le partite truccate, in particolare attraverso programmi di educazione e prevenzione.

 

La Convenzione per la manipolazione delle competizioni sportive – Il 15 marzo 2012 la Conferenza dei Ministri responsabili per lo Sport del Consiglio europeo ha invitato l’Enlarged Partial Agreement on Sport (EPAS) per avviare i negoziati su uno strumento giuridico internazionale contro la manipolazione dei risultati sportivi, in particolare contro le partite truccate, sotto forma di una Convenzione. Il testo è stato aperto alla firma il 18 settembre 2014. Questo è stato il primo strumento giuridicamente vincolante per combattere le partite truccate. Al momento della firma, 21 paesi (di cui 12 Stati membri dell’UE) hanno firmato la Convenzione, ma solo la Norvegia l’ha ratificata a livello nazionale. Per fare in modo che la Convenzione entri in vigore, sono necessarie cinque ratifiche di cui almeno tre degli Stati membri del Consiglio d’Europa.

 

PressGiochi