15 Maggio 2024 - 17:15

Massa Carrara. Tra i giochi preferiti dei giovanissimi ci sono i Gratta&Vinci

Sfatare il mito del gioco d’azzardo è la “terapia” che il dottor Maurizio Varese, responsabile dell’ufficio Area Dipendenze Usl Toscana Nord Ovest, ha affrontato insieme alle dottoresse Francesca Balestracci, Sara

19 Marzo 2018

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Sfatare il mito del gioco d’azzardo è la “terapia” che il dottor Maurizio Varese, responsabile dell’ufficio Area Dipendenze Usl Toscana Nord Ovest, ha affrontato insieme alle dottoresse Francesca Balestracci, Sara Lencioni e Irene Puppi, a Villa Schiff durante un incontro tenuto ieri per presentare un recente studio realizzato nella provincia di Massa Carrara.

Una ricerca effettuata su un campione di 218 studenti delle classi quinte degli istituti superiori della Provincia. E che ha portato alla luce risultati preoccupanti: tra i giochi preferiti dei giovanissimi ci sono i gratta e vinci, il 59,15% degli intervistati li preferisce ad altri giochi d’azzardo. Il 10% degli studenti e delle studentesse ammette di spendere circa 9 euro al giorno nel tentativo di intercettare la “dea bendata”. Un dieci per cento di giovani della provincia, che dalle ricerche delle dottoresse confermano i dati nazionali, vengono identificati come «giocatori a rischio».

«Giocare – ha spiegato il dottor Varese – è di vitale importanza. Ma giocare significa puntare sull’abilità. L’inganno che si cela dietro il gioco d’azzardo è che giocando si migliora il tiro e che ci si avvicina alla vincita». La “quasi vincita”, infatti, è uno dei miti che il dottore educa a sfatare. «Se è uscito il numero 43 e tu hai il 42, non significa che ci sei andato vicino, significa che hai perso. Giocare un numero ritardatario – continua il dottore – non ha alcuna base statistica, perché la memoria del gioco si annulla ad ogni nuova partita. Per cui non c’è alcuna probabilità in più che esca, ma il giocare tenta di dare un senso all’azzardo, ad esempio, giocando i numeri di una data della morte di un parente».

Tre i fattori che creano dipendenza e che il dottore individua per “smascherare” il gioco d’azzardo: la differenza tra quanto denaro si gioca e quanto se ne potrebbe vincere, il tempo immediato che trascorre tra una partita e il risultato della partita e l’imprevedibilità della risposta, che mantiene vivo l’interesse nel giocatore. Il percorso assistenziale per il paziente, riconosciuto recentemente dal Governo come servizio essenziale che il sistema sanitario deve disporre, prevede una terapia individuale e di gruppo in cui vengono coinvolte anche le famiglie.

«Si possono curare i disturbi associati al gioco d’azzardo, curare l’ansia, la depressione, gli attacchi di panico. Ma è necessario affiancare una terapia comportamentale per dare modo al paziente di tornare a dare un senso al valore del denaro». La sede di Fosdinovo al momento è l’unico spazio che i “Giocatori anonimi” della Provincia hanno a disposizione per incontrare le persone affette dalla patologia. L’appello è rivolto alle istituzioni di Massa, Montignoso e Carrara, per avere uno spazio adeguato alle esigenze dei cittadini. Recentemente sulla problematica anche la Regione Toscana ha attuato modifiche ai rilasci dei permessi per le slot ai titolari di bar e locali. Ora ai gestori viene richiesto di seguire un corso obbligatorio e sono cambiate le normative legate alla distanza dei locali con slot da luoghi sensibili come le scuole.

 

«L’incontro – ha ricordato l’assessore del Comune di Montignoso Giorgia Podestà – è frutto di una mozione presentata dal consigliere del Movimento Cinque Stelle, Paolo Lenzetti, e approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Montignoso». «Il prossimo passo – è intervenuto il consigliere pentastellato – è quello di calendarizzare iniziative di sensibilizzazione anche fuori dalle mura di Palazzo Civico. E attuare, così come accade nel Comune di Massa, riduzioni e incentivi per i locali che scelgono di non avere più slot machine nel proprio bar».

 

PressGiochi