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Lorenzin (Min. Salute): “A breve l’Osservatorio sarà operativo e il Gap incluso nei nuovi Lea”

Il Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin ha risposto in aula alla Camera all’interrogazione dell’on. Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia relativamente al pericolo che rappresentano le ticket redemption sui minori.  

22 Ottobre 2015

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Il Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin ha risposto in aula alla Camera all’interrogazione dell’on. Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia relativamente al pericolo che rappresentano le ticket redemption sui minori.

 

“Rispondo alla presente interrogazione – ha dichiarato Lorenzin – esclusivamente per gli aspetti riconducibili ai profili sanitari della dipendenza da gioco patologico. Ho creduto di ricostituire, come previsto dalla legge di stabilità per il 2015, presso il Ministero della salute l’Osservatorio sulla ludopatia, già operante presso i Monopoli di Stato prima, al quale oltre al compito di individuare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo, il fenomeno della dipendenza grave, e affidato anche la funzione di monitoraggio della dipendenza da gioco d’azzardo e dell’efficacia dell’azione di cura e prevenzione del fenomeno. Ovviamente l’Osservatorio avrà anche il compito di monitorare il fatto che non ci siano azioni che incitano i minori ad avvicinarsi al gioco d’azzardo. Mi soffermo solo brevemente a sottolineare l’opportunità e la fondatezza della scelta del legislatore che nel rideterminare la composizione dell’Osservatorio ha previsto l’istituzione del medesimo presso il Ministero della salute proprio per rimarcare la precipua volontà di attribuire al medesimo una funzione segnatamente mirata alla prevenzione sanitaria su tutte le fasce di età e direi in particolare su quella di minori.

Ecco perché auspico che a breve l’Osservatorio sia operativo perché allo stesso è attribuito il compito di predisporre anche le linee di azione finalizzate a garantire alle persone affette da gioco d’azzardo patologico tutte le possibili prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione. Inoltre, sempre rimanendo sul tema dell’iniziativa in materia di dipendenza da gioco patologico, colgo questa occasione per ricordare che nel prossimo decreto di aggiornamento dei LEA, il cui finanziamento è stato previsto nel disegno di legge di stabilità, è prevista nell’area delle dipendenze patologiche anche la presenza dei destinatari dei trattamenti descritti come persone con dipendenze patologiche, inclusa la dipendenza da gioco d’azzardo con comportamenti di abuso patologico di sostanze.

 

Nell’ambito dell’assistenza territoriale, domiciliare e territoriale ad accesso diretto, il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con dipendenze patologiche inclusa la dipendenza dal gioco d’azzardo la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico individualizzato che include le prestazioni mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, psicologiche e psicoterapeutiche e riabilitative necessarie e appropriate.
Inoltre, – ha concluso il ministro – per le persone con dipendenze patologiche, incluse la dipendenza da gioco d’azzardo, incluse le persone con misure alternative alla detenzione e al regime di detenzione domiciliare che necessitano di assistenza semiresidenziale e residenziale, il Servizio sanitario nazionale garantisce, previa valutazione multidimensionale e definizione di un programma terapeutico individualizzato e presa in carico, trattamenti terapeutico-riabilitativi e trattamenti pedagogico-riabilitativi con programmi differenziati per intensità, complessità e durata. I trattamenti includono le prestazioni necessarie ed appropriate”.

 

“La sua competenza – ha replicato al Ministro Lorenzin, Giorgia Meloni non soddisfatta della risposta, – è la salute dei cittadini e, allora, lei non può far finta di non sapere che, mentre lei fa tutte queste affascinanti campagne per combattere la ludopatia, lo stesso Governo del quale lei fa parte fa l’esatto contrario. Allora, sarebbe coerente se lei, mentre fa queste campagne contro la ludopatia, andasse in Consiglio dei ministri a votare contro la legge di stabilità per spiegare allo Stato italiano che pensare di continuare a fare cassa con il gioco d’azzardo significa guadagnare oggi dei soldi facili, ma pagare domani dei costi sociali altissimi, che sono quelli che stiamo pagando.
L’Economist dice che nel 2014 gli italiani hanno perso al gioco d’azzardo 17 miliardi di euro, i dati del gioco legale dicono che la spesa per le famiglie buttata in gioco d’azzardo è, più o meno, di un decimo, 85 miliardi di euro lo scorso anno solo il gioco legale. Che cosa vogliamo aspettare ? Oppure dobbiamo continuare a pensare che il motivo per il quale in ogni legge di stabilità c’è una marchetta fatta alle società del gioco d’azzardo sia che poi non sono così infondate quelle notizie secondo le quali questi signori del gioco d’azzardo che fanno soldi facili con concessioni di Stato e guadagnano parecchio senza rischiare mai nulla sono, anche, spesso, i finanziatori dei politici che scrivono le leggi di stabilità ? Dobbiamo pensare che questo è il problema ?
Allora io mi aspetto che lei, che è rimasta la nostra ultima speranza, Ministro Lorenzin, per competenza, ci aiuti a fare questa battaglia contro la diffusione del gioco d’azzardo, a spiegare ai suoi colleghi che stanno sbagliando tutto. Chiediamo – ha continuato Meloni – alcune cose semplici: possiamo trattare il gioco d’azzardo come le sigarette ? Possiamo vietare la pubblicità del gioco d’azzardo ? Possiamo scrivere, come facciamo sui pacchetti di sigarette che il fumo provoca il cancro, che le slot machine e il gioco d’azzardo producono miseria, povertà, droga e suicidio ? Quello che voi scrivete sul sito del Ministero della salute. Si può fare, si può intervenire sulla leva fiscale come abbiamo fatto con le sigarette. In Lombardia, l’assessore Beccalossi ha fatto una legge che disincentiva o incentiva i gestori sul piano fiscale: ti aumento le tasse se metti le macchinette, ti tolgo le tasse se togli le macchinette. È semplice, ha funzionato.

Si può fare, però l’ipocrisia di dire da una parte: combattiamo il gioco d’azzardo, e dall’altra: vi distribuiamo le macchinette, vi prego, basta”.

 

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