27 Aprile 2024 - 00:18

Lombardia: il Consiglio non approva odg per attuare gli interventi previsti nella legge regionale sul gioco

A votare contro l’approvazione dell’odg, che nei fatti chiedeva di attuare meglio le disposizioni della legge regionale sul gioco d’azzardo anche Viviana Beccalossi, tra le prime promotrici, allora, del testo.

03 Agosto 2022

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Il Consiglio regionale della Lombardia ha deciso di non approvare l’ordine del giorno a firma Luigi Piccirillo del gruppo Misto recante ‘Interventi di Regione Lombardia nel prevenire, contrastare e trattare il gioco d’azzardo patologico’.

L’odg prevedeva di impegnare la Giunta regionale:

– ad intraprendere ogni azione utile a mappare con sollecitudine gli interventi attivi di Regione Lombardia nel prevenire, contrastare e trattare il gioco d’azzardo patologico, anche monitorando la qualità del percorso offerto dai servizi pubblici preposti alla diagnosi e alla cura dello stesso sul territorio negli ultimi due anni;

– ad adoperarsi affinché siano eventualmente riattivati, compatibilmente con l’emergenza pandemica da Sars-CoV-2, programmi e buone pratiche eventualmente “sospesi” in un’ottica orientata alla continuità dei percorsi, incrementando i livelli di appropriatezza professionale ed organizzativa degli interventi;

– ad assumere ogni iniziativa per implementare un modello di intervento multidisciplinare integrato e nel programma terapeutico il più possibile personalizzato, incentivando e garantendo la formazione degli operatori del settore con risorse adeguate e preservandone la stabilità;

– ad intervenire per l’implementazione dei punti GAP sul territorio, con le eventuali risorse necessarie, affinché ciascuno sia agevolmente raggiungibile;

– a produrre e trasmettere celermente al Consiglio regionale la relazione annuale aggiornata sull’attuazione della l.r. n. 8/2013 e sui risultati da essa ottenuti nel prevenire, contrastare e trattare il gioco d’azzardo patologico.

Regione Lombardia, con la legge n. 8 del 2013 contenente Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico” ha dettato disposizioni specifiche e di disciplina, nei vari aspetti, per la prevenzione e il contrasto alle forme di dipendenza dal gioco d’azzardo lecito.

A votare contro l’approvazione dell’odg, che nei fatti chiedeva di attuare meglio le disposizioni della legge regionale anche Viviana Beccalossi, tra le prime promotrici, allora, del testo.

 

Come si legge nell’ODG:

“In attuazione della l.r. n. 8, cit., la Regione approva con cadenza triennale il Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione della dipendenza dal gioco patologico, mentre con diverse delibere di Giunta si è avuto riguardo, più specificamente, alla formazione del personale delle sale da gioco, al sostegno alle famiglie del giocatore nonché alla disciplina dell’accesso negli esercizi dove si pratica il gioco d’azzardo lecito e alla diagnosi precoce.

Sul territorio regionale, i Servizi preposti alla diagnosi e alla cura del Gioco d’Azzardo Patologico sono i servizi ambulatoriali per le Dipendenze (SerD/SMI) pubblici o privati accreditati, che assicurano accoglienza, valutazione diagnostica, presa in carico e cura, reinserimento sociale della persona affetta dal disturbo da gioco d’azzardo patologico, nonché sostegno ai familiari, anche in collaborazione con le associazioni che si occupano di gioco d’azzardo patologico; presso alcuni Ospedali sono inoltre presenti sportelli informativi in grado di rispondere alle domande e dare le indicazioni relative a questa patologia.

Causa l’emergenza pandemica, il personale delle équipe di cura delle ASST e del privato accreditato (medici, psicologi, educatori professionali, assistenti sociali e infermieri) è stato sovente “distolto” dall’occuparsi della presa in carico dei pazienti affetti da disturbo da gioco d’azzardo, per rispondere alle esigenze del servizio sanitario nella cura dei pazienti affetti da SARS-CoV-2.

Ancorché la loro utenza sia rimasta pressoché invariata, l’erogazione delle prestazioni mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, psicoterapeutiche e riabilitative si è modificata e il supporto alla cura si risolve tutt’oggi, e sovente, in un colloquio telefonico che non garantisce un percorso strutturato a valle; inoltre, già la Relazione 2018 sull’attuazione della legge regionale e sui risultati da essa ottenuti nel prevenire, contrastare e trattare il gioco d’azzardo patologico, sottolineava l’importanza di “incentivare ulteriormente la formazione degli operatori del settore e soprattutto quella degli altri operatori sociosanitari che rappresentano invianti privilegiati ai Servizi specialistici”.

Alle persone con dipendenze patologiche, inclusa la dipendenza da gioco d’azzardo, deve essere garantita la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico individualizzato che include tutte le prestazioni, mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, psicologiche e psicoterapeutiche, nonché riabilitative; l’indicazione – che è quella dei LEA – richiede uno sforzo organizzativo complesso e capillare sull’intero territorio, perché la risposta territoriale locale di presa in carico deve essere garantita ed adeguata al fine di assicurare l’efficacia del programma di attività per il contrasto al gioco d’azzardo patologico; la costruzione di una rete territoriale omogenea ed efficace a tutti i livelli, del resto, è elemento fondamentale per la realizzazione di tutti i progetti di prevenzione e/o di riabilitazione; l’offerta origina spesso dall’esperienza accumulata da singoli clinici o gruppi di operatori, e non è frutto di condivisione tra i diversi attori coinvolti in tali interventi, tantomeno tra le diverse aree del territorio, mentre la raccolta di informazioni sui criteri di diagnosi utilizzati e analisi delle comorbilità, la composizione delle équipe assistenziali dedicate e il lavoro di rete con altre strutture sono passaggi fondamentali per organizzare i dati relativi ai servizi e alle strutture e renderli fruibili per gli operatori, ma soprattutto per gli utenti e i loro familiari; le opportunità di contatto degli operatori anche al di fuori degli sportelli di informazione e ascolto meritano di essere implementate con altre modalità protette di presa in carico a favore di potenziali utenti che non possono o non vogliono (ancora) accedere agli sportelli e promuovendo una rete territoriale di supporto per ridurre l’impatto del disagio sociale sulle famiglie e sulla comunità locale.

L’ultima relazione disponibile sull’attuazione della legge regionale e sui risultati da essa ottenuti nel prevenire, contrastare e trattare il gioco d’azzardo patologico è relativa all’anno 2018, attività del 2017.

Il Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione, nel fornire il quadro sullo stato di attuazione della l.r. n. 8/2013, nell’anno 2018 riferiva che “per la prossima rendicontazione andrebbero monitorate e approfondite [tra le altre] anche le seguenti questioni, in parte già proposte in occasione dell’esame della precedente informativa: • l’avanzamento dell’attuazione del Piano regionale di attività di contrasto al GAP nei diversi territori; • l’attuazione della d.G.R. n. 114/2018 • i risultati di studi e ricerche condotte nei territori e a livello regionale”.

Della formazione ed aggiornamento degli operatori sociali, sociosanitari e sanitari, nonché degli operatori delle associazioni di consumatori e utenti e degli sportelli welfare con riguardo al gioco d’azzardo patologico, si preoccupa la Regione, che la promuove ai sensi dell’art. 4 della l.r. n. 8/2013;  ai sensi dell’art. 13, l.r. n. 8/2013, con la legge di approvazione di bilancio dei singoli esercizi finanziari sono determinate le spese connesse agli ulteriori interventi in materia; la relazione annuale ha il pregio di illustrare lo stato dell’arte delle azioni messe in campo, anche con riferimento alle attività di formazione che sono state realizzate e da quali soggetti, nonché di evidenziare le dimensioni, caratteristiche e distribuzione territoriale della domanda e del tipo e livello di offerta di servizi di assistenza riservati ai giocatori patologici e alle loro famiglie; inoltre, di riferire la misura e le finalità del finanziamento regionale per gli interventi previsti dalla legge e la distribuzione delle risorse sul territorio regionale e fra i soggetti coinvolti; non ultime, di evidenziare le eventuali criticità nell’attuazione degli interventi previsti dalla legge; la l.r. n. 8/2013 prevede all’art. 11 “Clausola valutativa” che la Giunta Regionale informi il Consiglio Regionale con relazione annuale sull’attuazione della legge regionale e sui risultati da essa ottenuti nel prevenire, contrastare e trattare il gioco d’azzardo patologico; lo stato di attuazione della l.r. n. 8/2013 non figura in elenco, tra quelli “da valutare nel triennio 2021-2023” né era “attività programmata per il 2020”.

 

PressGiochi

Fonte immagine: Presidenza Regione