26 Aprile 2024 - 20:53

Ippica. Guidesi (Ln): “Governo intervenga su ritardo dei pagamenti dei premi”

“Il mondo dell’ippica soffre di più di altri di una crisi che ci auguriamo non cronica aspettando un sostegno, dovuto, che però non arriva. Ippodromi, proprietari, allevatori, allenatori, fantini e

27 Luglio 2016

Print Friendly, PDF & Email

“Il mondo dell’ippica soffre di più di altri di una crisi che ci auguriamo non cronica aspettando un sostegno, dovuto, che però non arriva. Ippodromi, proprietari, allevatori, allenatori, fantini e addetti sono arrivati sull’orlo della disperazione; molti dei 42 ippodromi inizialmente presenti sul territorio nazionale rischiano la chiusura a causa di clausole vessatorie senza senso imposte dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

A questo si aggiunge anche il crollo delle scommesse.

Infatti, – denuncia in una interrogazione alla Camera Guido Guidesi della LN rivolgendosi al Mipaaf e al Mef – con l’arrivo delle scommesse sul calcio nelle agenzie ippiche, luogo dove prima si andava solo per scommettere sui cavalli, l’offerta si è raddoppiata e i soldi delle scommesse si sono divisi e l’ippica ha visto ridurre drasticamente le sue entrate – negli ultimi 12 anni la raccolta è passata da 3,6 a 0,6 miliardi di euro. L’ingresso delle slot machine, poi, ha dato un ulteriore colpo al settore.

Inoltre, attualmente, non esiste un ente che si occupi esclusivamente di ippica. Con la legge 15 luglio 2011, n. 111 vi è stato il subentro all’Unire dell’Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI). Successivamente, il comma 9 dell’articolo 23-quater del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 ha stabilito la soppressione immediata dell’ASSI con il passaggio al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali anche di tutti i rapporti passivi e attivi.

Circa 8/9 mila persone e altrettanti cavalli contribuiscono ogni giorno alla realizzazione delle corse e lo Stato e le Agenzie incassano «pronto cassa» gli introiti derivanti dalle scommesse; gli operatori del settore anticipano i costi per la realizzazione delle corse e spesso si sostengono quasi esclusivamente proprio con i premi vinti durante le stesse;  i premi, in passato, venivano pagati dopo 60 giorni dalla conclusione del mese. Oggi, invece, si è in ritardo di più di 6 mesi e nulla fa ben sperare per il futuro.

Guidesi  ha quindi chiesto ai ministeri interrogati: “Visto il macroscopico ritardo dei pagamenti di cui in premessa da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, se il Governo non intenda intervenire presso l’Ucb al fine di sollecitare il pagamento dei suddetti arretrati affinché si normalizzi lo stato degli stessi e di quelli correnti e futuri; quali iniziative intendano adottare per far uscire il settore ippico dalla grave crisi e promuovere rilancio, visibilità e nuove prospettive di sviluppo”.

PressGiochi

 

Rendiconto 2015. Sani (Pd): “Per l’ippica, si nutrono dubbi sulla possibilità di recupero dei crediti ex Assi”