30 Aprile 2024 - 06:55

India: verso il sì alle scommesse sportive e il no ai casino online

Nel 2021, il settore delle scommesse sportive legali ha registrato entrate per 57,54 miliardi di dollari; nel 2022, ben 340 milioni di indiani hanno puntato sulla Premier League di cricket e sulla Coppa del mondo di calcio. Numeri impressionanti, che non possono passare inosservati.

20 Ottobre 2023

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L’india non è un paese, e nemmeno un continente. E’ un mondo!

Su una superficie che è pari a 1/3 di quella dell’Europa intera, le diversità che si incontrano, in termini di usi e costumi, religioni, linguaggi, realtà economiche, caste e sotto-caste, e via dicendo, sono così ampie che viene da chiedersi se quel miliardo e quasi 400 milioni di indiani tuttora censiti abbiano almeno una cosa in comune, oltra al passaporto.

Tra la conservazione di antichissime tradizioni e una forte spinta alla modernità, l’India deve ancora acquisire un vero e proprio status nell’ecosistema mondiale, pur lanciando segnali molto promettenti. Dal 2014 la crescita del PIL è stabilmente sopra il 7%, le esportazioni sono a quota 650 miliardi di dollari, la disoccupazione è ben sotto il 10%, il reddito pro-capite, raddoppiato in dieci anni, supera di poco i 2.000 dollari annui, il debito pubblico-PIL è intorno al 90%, il tasso di inflazione al 6,5%. Tra urbanizzazione smodata, lievitazione della classe media, ampliamento degli arsenali militari, lancio di satelliti e crescita economica, l’India corre velocemente verso il futuro pur restando antico, imbrigliato com’è in ancestrali attriti religiosi sfruttati a livello politico.

In questo quadro, la realtà del gambling non può non soffrire di forti contraddizioni. Alla base, c’è il Public Gambling Act che risale addirittura al 1867, che detta il confine fra gioco legale e illegale, ovvero fra gioco di abilità e di sorte.

Laddove non arriva la legge nazionale, ci hanno pensato i singoli Stati ad emanare regolamenti ad hoc. Goa, Daman e Sikkim consentono i casino. A Sikkim ne troviamo due, a Goa addirittura dieci, di cui sei terrestri e quattro galleggianti sul fiume Mandovi. Secondo il Goa, Daman and Diu Public Gambling Act del 1976, le case da gioco possono essere allestite solo in hotel a cinque stelle o navi offshore previa autorizzazione del governo. Ciò ha portato il Gruppo Deltin ad aprire il primo casinò terrestre a Daman.

Va sottolineato inoltre che le scommesse sulle corse dei cavalli sono state riconosciute dalla giurisprudenza come un gioco di abilità e molte leggi sul gioco d’azzardo lo escludono espressamente dai loro divieti, a determinate condizioni. Ovviamente, le lotterie pubbliche sono state escluse da qualsiasi divieto e sono regolate da alcune leggi specifiche.

Per quanto riguarda il gaming online, in India si sta lavorando su un nuovo quadro regolatorio, che però andrà ad escludere i giochi da casino. La legge del 1867 non poteva ovviamente prevederlo. Ma anche l’Information Technology Act del 2000, che regola le attività informatiche, non menziona le parole gioco d’azzardo o scommesse; pertanto l’atto è stato lasciato all’interpretazione da parte dei tribunali. La verità ultima è che il gioco d’azzardo online è ancora nella zona grigia nella maggior parte dell’India.

Il Sikkim Online Gaming Act del 2008 stabilisce che il gioco in rete può essere offerto solo via intranet terminals. Il Meghalaya Regulation of Gaming Act (2021), permette agli operatori di avere una licenza per giochi online e land-based quali slots, roulette, keno, ruota della fortuna, ecc. In entrambi gli stati le scommesse sportive sono legali (via intranet). Anche il Nagaland ha leggi sul gioco e regimi di licenza, ma per i soli giochi online classificati di mera abilità.

Nel 2020, Telangana e Andhra Pradesh hanno invece imposto il divieto di qualsiasi attività di gioco con soldi veri. L’anno dopo, gli stati del Karnataka e del Tamil Nadu hanno totalmente sbarrato le porte al gioco online, per risolvere i crescenti fenomeni di problem gambling nei loro territori. Tuttavia, le Alte Corti hanno respinto gli emendamenti che vietano il gioco online perché li ritengono incostituzionali. In particolare, l’Alta Corte del Karnataka ha affermato che l’intervento legislativo sui giochi di abilità online viola l’articolo 14 della Costituzione per ‘manifesta arbitrarietà’.

In attesa della nuova legge nazionale, il Ministero dell’elettronica e dell’informatica ha consentito, dall’inizio di quest’anno, a diverse organizzazioni di autoregolamentazione (SRO) di determinare se un gioco con soldi veri debba funzionare o meno in India. Le SRO possono decidere cosa crea dipendenza e cosa costituisce un danno per l’utente.

Contemporaneamente, si sta accentuando la repressione di tutti gli illeciti. Per molto tempo, diverse app di gioco d’azzardo fantasy online hanno ingannato tutti identificandosi come app di gioco legale. Ora questa tattica è stata stroncata.

Ma il vero problema è che gli indiani continueranno a puntare i loro soldi attraverso canali illegali/non regolamentati e se consideriamo che 4 su 5 giocano almeno una volta l’anno, cioè 1,1 miliardi di persone (e circa il 40% della popolazione adulta gioca online), è facile intuire quanto enorme sia la fetta di gettito erariale che lo stato perde. Intanto, il governo ha portato al 28% la tassa sugli incassi lordi del gaming online, che scatterà il 1° ottobre. In tal modo, il comparto è stato equiparato alle scommesse, ai casino e alle lotterie per quanto riguarda l’imposta sui beni e servizi (GST). I giochi online di puro intrattenimento continueranno ad essere tassati al 18%.

Lanciandoci in una previsione, il governo si orienterà verso il sì alle scommesse sportive e il no ai casino online. Nel 2021, il settore delle scommesse sportive legali ha registrato entrate per 57,54 miliardi di dollari; nel 2022, ben 340 milioni di indiani hanno puntato sulla Premier League di cricket e sulla Coppa del mondo di calcio. Numeri impressionanti, che non possono passare inosservati. Sempre però prestando attenzione al problema del gioco patologico e sui suoi fattori di rischio – il Ministero dell’informazione ha chiesto che tutta la pubblicità di prodotti di gioco d’azzardo cessi immediatamente su tutte le piattaforme – e del riciclaggio di denaro.

PressGiochi MAG

Fonte immagine: https://depositphotos.com