Incassi delle slot in crisi al Casinò di Venezia

Se gli ultimi mesi del 2015 e i primi del nuovo anno hanno visto un’inversione di tendenza per gli incassi del Casinò di Venezia, con una crescita rispetto agli stessi mesi degli anni precedenti, le macchine da gioco sono ancora il vero elemento di crisi della nuova gestione della casa da gioco.

Su oltre 93 milioni di incassi nel 2015, le slot-machines – concentrate soprattutto a Ca’ Noghera – ne hanno raccolti oltre 50 milioni e 650 mila euro, ma con un calo di quasi l’8 per cento, mentre quello complessivo si è fermato a poco più del 3 per cento.

È ormai evidente che nel “modello” veneziano delle slot-machines e nel modo di riconquistare i giocatori qualcosa non funziona più, soprattutto per quello che riguarda il Casinò di Ca’ Noghera, che aveva negli anni d’oro, portato gli incassi record.

Di qui la ricerca – già partita – di un nuovo slot-manager, visto che il consulente inglese David Meacher voluto dal precedente direttore generale Vittorio Ravà, pur ben pagato (circa 100 mila euro annui più benefit) non ha saputo invertire la tendenza. Meacher se n’è andato a gennaio e per il ruolo di slot-manager si parla ora di Stefano Piasenti, che già aveva ricoperto con buoni risultati lo stesso incarico prima dell’arrivo di Ravà e che ora è impiegato invece al Casinò nel settore amministrativo e di controllo di gestione.

In attesa dell’arrivo del nuovo direttore generale Eros Ganzina – il cui incarico scatterà dal primo aprile – torneranno finalmente a incontrarsi azienda e sindacati proprio per parlare del problema delle slot-machines e del rinnovamento del settore. L’incontro tra il Consiglio di amministrazione della casa da gioco con in testa il presidente Maurizio Salvalajo e i sindacati è già fissato per il 2 marzo. Ed è possibile, a questo punto, che la nomina del nuovo slot-manager arrivi prima dell’insediamento di Ganzina.

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