18 Maggio 2024 - 19:26

Haijer (EGBA): “La chiusura delle procedure di infrazione sul gioco online viola il diritto Ue”

Gli operatori di gioco d’azzardo regolamentati dall’UE si oppongono alla decisione odierna della Commissione Juncker di interrompere il proprio lavoro per combattere le violazioni delle norme del mercato unico dell’UE

07 Dicembre 2017

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Gli operatori di gioco d’azzardo regolamentati dall’UE si oppongono alla decisione odierna della Commissione Juncker di interrompere il proprio lavoro per combattere le violazioni delle norme del mercato unico dell’UE nel settore del gioco d’azzardo. Con un flusso costante di procedimenti giudiziari, oltre 30 sentenze emesse dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) e ulteriori cause pendenti, è evidente che il settore del gioco d’azzardo online è un settore ricco di infrazioni ed i consumatori utilizzano siti web di gioco non regolamentati.

 

 

Secondo l’EGBA (European Gaming&Betting Association) questa decisione della Commissione è in conflitto con le priorità politiche autodefinite dall’UE, in particolare il programma per il mercato unico digitale, ed è in contrasto con gli sforzi concertati per migliorare la sicurezza dei consumatori e combattere il riciclaggio di denaro sporco e le partite truccate soprattutto in vista del FIFA World Cup dell’anno prossimo in Russia.

 

“I casi di infrazione che la Commissione ha ufficialmente chiuso oggi senza ulteriori azioni- proseguono- implicano una serie di leggi e pratiche nazionali che costituiscono una violazione grave e inequivocabile del diritto primario dell’UE e della giurisprudenza della CGUE. Le infrazioni in questione comprendono la discriminazione degli operatori di altri Stati membri nell’accesso alle licenze di gioco e di scommesse, la discriminazione dei servizi online rispetto ai servizi offline e la localizzazione forzata dei server”.

 

Maarten Haijer, segretario generale dell’EGBA, osserva: “La decisione odierna della Commissione non aiuta nella lotta contro i servizi di gioco d’azzardo non comunitari e non regolamentati. I tribunali nazionali continueranno a essere chiamati in causa con i casi relativi al gioco d’azzardo e la CGUE continuerà a pronunciarsi sulle questioni dei tribunali nazionali. Questa decisione dimostra che Commissione Juncker non apprezza la necessità di sostenere il suo ambizioso programma del mercato unico digitale, assumendo seriamente il ruolo di custode dei trattati. L’idea che le sfide normative e comunitarie di un settore come il gioco d’azzardo online possano essere risolte dagli Stati membri individualmente, mostra una sconcertante mancanza di comprensione del consumatore digitale da parte della commissione Juncker”.

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