19 Maggio 2024 - 03:51

Grattini e lotterie: mezzo miliardo vinto ma mai riscosso

Negli ultimi quattro anni 1,56% dei 32 miliardi di vincite alla lotteria o agli altri giochi della sorte non è stato reclamato. L’anno record è stato il 2019, con un

06 Settembre 2021

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Negli ultimi quattro anni 1,56% dei 32 miliardi di vincite alla lotteria o agli altri giochi della sorte non è stato reclamato. L’anno record è stato il 2019, con un mancato incasso di 213 milioni di euro. Secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli elaborati dall’Adnkronos, negli ultimi quattro anni circa l’1,56% dei 32 miliardi di vincite alla lotteria o agli altri giochi d’azzardo non è stato reclamato. Se la percentuale sembra irrisoria, non lo è di certo la cifra: si tratta infatti di più di 502 milioni di euro in premi, che nel corso del tempo sono andati all’erario italiano.

Dal 2017 fino ad agosto 2021, – riporta Ilfattoquotidiano.it – una piccola percentuale dei giocatori non ha riscosso i propri premi, fino ad arrivare ad un totale di 502.455.754 di euro. Il periodo nero degli sbadati è stato il 2019. La somma non incassata dai vincitori delle lotterie istantanee è arrivata addirittura a superare i 213 milioni. Quell’anno la sorte aveva assegnato premi per circa 6,7 miliardi di euro. Pare quindi che gli smemorati siano aumentati rispetto al 2018. Allora, a fronte di una cifra complessiva simile, 6,8 miliardi, le vincite non riscosse erano state 161 milioni e mezzo. Invece nel 2017, il primo anno della rilevazione, dei più di 6,6 miliardi di premi ottenuti, 128 mila euro sono rimasti senza un padrone, per poi rientrare nelle casse dello Stato.

Gli incassi dei Gratta e Vinci sono stati in linea con quelli degli anni precedenti, 6 miliardi di euro in tutta Italia. Lo stesso vale per le vincite dei primi otto mesi del 2021 – anche in questo periodo circa 6 miliardi. Nell’ultimo anno i mancati reclami per lotterie concluse sono scesi notevolmente – per ora appena 9 milioni di euro – ma, come mostrano i dati precedenti, c’è ancora tempo perché il numero dei disattenti e dei rinunciatari ingrossi la cifra.

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