27 Aprile 2024 - 01:01

Gorizia. L’Ass. Romano: “Con la Slovenia vicino è inutile un controllo a tappeto del gioco, più importante la prevenzione”

L’assessore al Welfare del Comune di Gorizia, Silvia Romano, torna ad intervenire in materia di gioco dopo le dichiarazioni del sindaco Ettore Romoli che ha annunciato un aumento dei controlli

28 Novembre 2016

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L’assessore al Welfare del Comune di Gorizia, Silvia Romano, torna ad intervenire in materia di gioco dopo le dichiarazioni del sindaco Ettore Romoli che ha annunciato un aumento dei controlli sugli apparecchi da gioco installati in città.

“Ci sarà un inasprimento dei controlli è vero, ma in particolare in riferimento al gioco minorile. Gorizia è una città di confine e abbiamo a pochi passi la liberalizzazione più totale attuata da parte della Slovenia”.

Così, l’ass. Romano di Gorizia commenta a PressGiochi questa possibile modifica dell’atteggiamento dell’amministrazione riguardo l’azzardo in seguito ad una mozione del Movimento Cinque Stelle.

“Il controllo a tappeto delle strutture non è possibile – continua – più importante per contrastare il gioco d’azzardo patologico, secondo il mio parere, è il lavoro di prevenzione, anche perché come ho detto siamo vicinissimi alla Slovenia e questo è un fattore determinante.  Un percorso simile si sta attuando a Trieste dove l’amministrazione sta collaborando con la Asl”.

Più “pacate” dunque, le dichiarazioni della Romano rispetto al sindaco Romoli che aveva espresso una “personale e totale contrarietà all’azzardo”.

L’assessore al Welfare commenta anche il fallimento del progetto della “tessera del giocatore” che lei stessa aveva proposto ad inizio ottobre sulla scia di quanto accaduto in Norvegia dove il Governo attraverso questo tipo di intervento è riuscito a risolvere il problema sociale derivante dal gioco eccessivo.

“E’ vero- conclude- avevamo pensato a questa possibilità, controllare i giocatori come si fa in diversi paesi esteri, o come si faceva nei grandi casinò, ma è un percorso attuabile anche perché non si può pretendere che ogni tabacchino che ha una sola slot abbia una lista dei giocatori. Si rientrerebbe anche nella sfera della privacy. Cercheremo di studiare altre soluzioni”.

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