18 Maggio 2024 - 13:40

Gambling. La Procura di Reggio Calabria sancisce l’estraneità di B2875, l’avv. Ingroia: “Frontiere aperte alla concorrenza”

Attraverso un’ordinanza resa in data odierna, il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria ha disposto la revoca del sequestro e la restituzione alla società Phoenix, titolare del brand B2875, del

25 Settembre 2015

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Attraverso un’ordinanza resa in data odierna, il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria ha disposto la revoca del sequestro e la restituzione alla società Phoenix, titolare del brand B2875, del noto marchio e di ogni bene ad esso collegato, sancendo quindi la totale estraneità del Gruppo rispetto ai fatti connessi all’inchiesta Gambling, scoppiata a fine luglio e i cui strascichi sono ancora in corso. Il Pubblico Ministero ha condiviso completamente gli argomenti addotti dall’azienda nel sottolineare il differente modello di business di B2875 rispetto alle compagini coinvolte nell’inchiesta, e per questo ha disposto la restituzione ai CED di quanto sequestrato a seguito dell’operazione compreso l’uso conseguente del brand B2875 e di ogni bene ad esso connesso per l’esercizio commerciale aziendale.

Tutto il team legale di B2875 ha espresso enorme soddisfazione per l’importante risultato ottenuto.

 

In riferimento all’ordinanza resa in data odierna dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, che ha disposto la revoca del sequestro e la restituzione alla società Phoenix del legittimo uso del brand B2875 e di ogni bene ad esso collegato, sancendo quindi la totale estraneità del Gruppo rispetto ai fatti collegati all’inchiesta Gambling, scoppiata a fine luglio, il difensore l’avv. Antonio Ingroia, che ha presentato oggi l’istanza di revoca del sequestro e che nella stessa giornata ha ottenuto il provvedimento di revoca, ha manifestato viva soddisfazione per la decisione dell’Autorità Giudiziaria calabrese, sottolineando come «il comportamento sempre rispettoso delle leggi italiane ed europee tenuto dalla Phoenix mi fa affermare con soddisfazione che le frontiere comunitarie anche in
Italia sono aperte alla leale concorrenza e si è potuto così finalmente porre rimedio al protrarsi di un sequestro certamente pregiudizievole per la società da me rappresentata».

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