De Rosa (Osserv. gioco): “Le slot non sono i giochi più pericolosi; il più rischioso è il gioco online”

“Il gioco – ha affermato la Prof. Ornella De Rosa dell’Università di Salerno alla presentazione del libro del prof. Bolz oggi a Roma ‘Chi non gioca è malato’- va affrontato attraverso un approccio metadisciplinare, ovvero con più discipline, perché il gioco è il simbolo del mondo. Se una società gioca lo fa perché c’è la necessità di giocare. Io lo considero come l’acqua, che non può fare a meno di scorrere, bisogna insegnare ai giocatori a creare degli argini perché nell’attuale società il giocatore passa dal tempo libero al tempo liberato. Il vuoto esistenziale che ogni individuo ha dentro di sé. Il termine azzardo associato al gioco trasforma una attività ludica in una governata dal caso. Nell’azzardo non c’è abilità, in maniera è predominante.

Il gioco più pericoloso non sono nemmeno le macchine ma sono i giochi online che relegano l’individuo nel proprio mondo online legandolo a sé. La colpa è degli operatori o della politica?

I giocatori patologici – ha continuato De Rosa – sono un numero irrisorio rispetto ad altre dipendenze o problemi come alcool o da sostanze. Il giocatore patologico non è patologico solo per il gioco ma in genere è pluridipendente”.

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