28 Aprile 2024 - 15:13

Avv. Sambaldi: “Il futuro bando di gara Betting rappresenterà solo il primo passo”

L’avvocato Chiara Sambaldi analizza il bando di gara Betting e le diverse implicazioni che ne derivano.   “Un bando di gara esente da criticità e da profili di illegittimità dal

20 Ottobre 2017

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L’avvocato Chiara Sambaldi analizza il bando di gara Betting e le diverse implicazioni che ne derivano.

 

“Un bando di gara esente da criticità e da profili di illegittimità dal punto di vista europeo è il presupposto indispensabile per dare linfa al mercato del betting e per una nuova stagione di contrasto efficace alle reti parallele di raccolta non autorizzata- commenta- citate in questi giorni anche nell’ambito di dibattiti istituzionali sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore.

Ritardare l’avvio della nuova fase del mercato implica, quindi, il mantenimento dello status quo in tutte le sue sfaccettature, ivi inclusa la sostanziale operatività di reti non autorizzate dai Monopoli di Stato, ma legittimate ad operare in virtù di orientamenti giurisprudenziali non contrastati e, quindi, sostanzialmente consolidati”.

 

“La necessità di introdurre strumenti di efficace contrasto dei fenomeni illeciti, diffusi nell’intero settore, è stata evidenziata dal X Comitato della Commissione Antimafia- continua Sambaldi- nella relazione del luglio 2016, ed è stata richiamata da alcuni illustri esponenti della magistratura recentemente invitati a relazionare sul tema dell’illegalità in sedi convegnistiche. Purtroppo, a fronte dei lauti introiti ricavabili agendo nell’illegalità, i rischi sanzionatori risultano risibili e, comunque, inadeguati ad esercitare efficacia deterrente. Modifiche normative finalizzate all’irrigidimento del sistema sanzionatorio appaiono, quindi, come più volte rilevato, indispensabili per motivi tecnici connessi anche alla agevolazione delle attività investigative, come evidenziato dagli stessi magistrati, essendo, altrimenti, vanificati gli sforzi e l’impiego di risorse importanti per la pianificazione di controlli, mirati a prevenire e reprimere gli illeciti, così come prospettato nel documento d’intesa siglato in Conferenza Unificata Stato Regioni Autonomie locali. E’, inoltre, auspicabile, un cambio di rotta dal punto di vista operativo, realizzando quel coordinamento tra istituzioni a vario titolo coinvolte, anch’esso auspicato dalla Commissione Antimafia e, ad oggi, inattuato. Il futuro Bando di Gara betting rappresenterà in ogni caso, solo il primo passo rispetto al quale altre iniziative dovranno seguire, se ve ne sarà la volontà, per poter pervenire a risultati significativi e di riconduzione dell’illecito a proporzioni fisiologiche.

 

L’ultra decennale contenzioso non si cancella con un bando. Invero, sarà il prossimo bando a calarsi nei contenziosi in essere, o meglio, dovrà essere “calato” sulle scrivanie dei magistrati già prevalentemente orientati a disapplicare la norma penale che sanziona la raccolta abusiva di scommesse per contrasto con i principi europei. Un bando che “sana”, o si propone di “sanare”, le pregresse discriminazioni non viene automaticamente recepito nelle aule di giustizia, ma deve essere recepito e difeso”.

 

“Ecco, quindi, che il sistema, si troverà, prima o poi, ad un bivio- conclude Sambaldi- affrontare compatto e con concretezza il problema, con i mezzi giuridici a disposizione, ovvero replicare un film già visto troppe volte come testimoniano le plurime sentenze della Corte di Giustizia Europea (bandi-discriminazione, sequestri-dissequestri, rinvii a giudizio-assoluzioni).

Conciliare la libertà transfrontaliera tutelata dal Trattato UE con il sistema concessorio italiano è una sfida attuale che investe anche segmenti del mercato diversi dal betting (si pensi al rinvio pregiudiziale alla CGUE per il bando del lotto e al contenzioso civile e penale relativo ai cd “totem”). Senza considerare che tutti i prossimi bandi di gara dovranno conformarsi al nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.lgs. n. 50/2016 attuativo delle direttive UE 23, 24 e 25 del 2014) e, quindi,  al rispetto di tutte le norme di matrice europea a tutela della libera concorrenza, della trasparenza, della non discriminazione e della pubblicità”.

 

 

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