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Astro scrive al Comune di Ariano Irpino sul regolamento in materia di apparecchi da gioco

Alla luce dell’adozione del regolamento che disciplina il funzionamento dei congegni da gioco e l’apertura delle sale dedicate, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Ariano Irpino lo scorso 3 dicembre,

13 Gennaio 2017

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Alla luce dell’adozione del regolamento che disciplina il funzionamento dei congegni da gioco e l’apertura delle sale dedicate, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Ariano Irpino lo scorso 3 dicembre, l’Associazione Astro-Assotrattenimento2007 rinnova l’invito ad un’audizione “tecnica”, prima dell’entrata in vigore delle disposizioni restrittive affinché lo stesso regolamento regolamento possa essere parzialmente rivisto.
“Spett.le Comune di Ariano Irpino, egr. Sindaco – si legge nella missiva inviata dall’associazione Assotrattenimento – alla luce dell’adozione, in data 03.12.2016, del Regolamento che disciplina il funzionamento dei congegni da gioco e l’apertura delle sale dedicate, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, Assotrattenimento 2007 (breviter As.Tro), l’associazione nazionale di rappresentanza confindustriale degli operatori del gioco lecito, raggruppante sia gestori che costruttori di apparecchi per il gioco a premio, componente fondatore della Federazione Sistema Gioco Italia di Confindustria SIT, desidera rappresentare quanto segue:

In data 14.12.2016 era stata presentata formale richiesta di audizione all’Amministrazione Comunale, finalizzata alla rappresentazione di dati, valutazioni e proposte di intervento che la categoria intendeva limpidamente condividere per una più ampia e precisa comprensione del settore del gioco lecito, con particolare attenzione agli apparecchi da gioco di cui all’art. 110 del T.u.l.p.s., fornendo altresì quel “fisiologico” contributo che ogni comparto industriale è chiamato a mettere in campo allorquando se ne disciplinino le rispettive attività lecitamente insediate.

Purtroppo tale richiesta è andata disattesa e mai riscontrata, benché il “clima di confronto” che il vice-Sindaco di Benevento ha inteso instaurare di recente anche con gli operatori economici, oltre che con gli attivisti del “sociale”, avesse ingenerato qualche speranza al riguardo.

Ciò posto, in questa sede, non si disquisisce giuridicamente sulla ‘legittimità’ del regolamento comunale, ma se ne obiettano alcuni profili rispetto alle finalità che si intendono perseguire, ovvero –riprendendo pedissequamente il testo del regolamento comunale- garantire che la diffusione dei locali in cui si pratica il gioco lecito avvenga evitando effetti pregiudizievoli per la sicurezza urbana, la viabilità, l’inquinamento acustico e la quiete pubblica e limitando le conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché la dequalificazione territoriale e del valore degli immobili. L’Amministrazione Comunale intende prevenire il gioco patologico (…)

La perplessità rispetto al provvedimento è molto chiara:

– da indagini svolte presso le strutture sanitarie locali, emerge una marginale incidenza del fenomeno di dipendenza da gioco d’azzardo nell’ambito territoriale di riferimento: infatti, il censimento sanitario evidenzia, in totale, 9 casi di dipendenza da Gap, di cui solo uno connesso all’utilizzo di apparecchi da gioco (non è chiaro se di natura lecita o illegale e non è chiaro se con insorgenza di dipendenza per concause psicologiche indipendenti dal gioco stesso).

Volgendo lo sguardo, poi, ai contesti territoriali che hanno adottato, da tempo, simili provvedimenti si evince e si rappresenta che:

– in queste realtà non è stato possibile “censire” la diminuzione di un solo malato di Gap, anzi, si registra un forte innalzamento di casi di dipendenza da gioco.

– alla contrazione del gioco legale è corrisposta un’espansione del circuito illegale (sicuramente più impattante sotto il profilo socio-sanitario, nonché più pericoloso per l’ordine pubblico e l’inquinamento criminale del tessuto commerciale). È lampante il caso della Provincia Autonoma di Bolzano che, ad oggi, costituisce un’autentica emergenze di ordine pubblico che richiede un considerevole dispendio di energie da parte delle Forze dell’Ordine e della Magistratura.

Ad Ariano Irpino, in buona sostanza, è giusto lavorare per “prevenire” ciò che la sensibilità degli Amministratore locali percepisce come “pericolo”, e coinvolgendo le imprese il risultato diventa sicuramente più facile da ottenere: tuttavia occorre evitare il rischio di creare quella emergenza effettiva che allo stato attuale non ha riscontri nè dati delle strutture sanitarie, e che comunque evidenzia la necessità di “pensare” ad un modello di tutela delle fasce deboli non concentrato sul fenomeno apparecchi leciti, bensì sulla generale fruizioni dei prodotti di gioco legale. Il profilo da ultimo citato, infine, incidendo sulla potenziale abnormità del provvedimento e la sua estraneità alle procedure di istruttoria preventiva e aderenza alle evidenze statistico-sanitarie, potrebbe incentivare quel ricorso alla Giustizia Amministrativa da parte delle imprese, che le rappresentanze di categoria tendono a non prediligere in quanto percorso (legittimo ma) non agevolatore di una sinergia tra imprese e Enti locali sempre preferibile per perseguire effettive e durature salvaguardie per il territorio e le basi occupazionali addette alle attività insediate.

Alla luce di ciò, si rinnova l’invito ad un’audizione “tecnica”, prima dell’entrata in vigore delle disposizioni restrittive, affinché Astro-Assotrattenimento2007 possa fornire un utile contributo per la parziale rivisitazione del regolamento comunale”.

PressGiochi