26 Aprile 2024 - 21:58

Livorno. Libera si appella ai comuni della provincia per contrastare la diffusione delle slot e la pubblicità al gioco

È con una lettera aperta ai sindaci del territorio che Libera chiede di dare gambe a iniziative per arginare il fenomeno del gioco d’azzardo in provincia di Livorno. Il punto

25 Maggio 2015

Print Friendly, PDF & Email

È con una lettera aperta ai sindaci del territorio che Libera chiede di dare gambe a iniziative per arginare il fenomeno del gioco d’azzardo in provincia di Livorno. Il punto di partenza è l’entrata in vigore della legge regionale 57 del 18 ottobre 2013 sulle “Disposizioni per il gioco consapevole e per la prevenzione della ludopatia”, da marzo c’è il regolamento attuativo.

I volontari di Libera chiedono di «riconoscere l’esistenza del problema a partire dalla creazione di Tavoli comunali, con coinvolgimento dell’Asl 6 e dei suoi servizi locali (Sert), delle scuole e delle associazioni, per sensibilizzare la cittadinanza, attraverso convegni, iniziative e progetti rivolti alle scuole, sull’uso consapevole del denaro e sulle problematiche derivanti dalla diffusione del gioco d’azzardo in tutte le sue versioni, così come sui rischi derivanti dall’infiltrazione di organizzazioni criminali in questo settore». Controllare periodicamente il rispetto della normativa nazionale e regionale vigente è l’altro fronte su cui Libera invita a non abbassare la guardia.

«Dal rispetto delle distanze minime dai luoghi sensibili al controllo sulla presenza del materiale informativo sul divieto al gioco ai minori e sulla normativa Asl, alla verifica della presenza di luoghi distinti per videolottery e numero dei giochi presenti in relazione agli spazi disponibili». A dare voce alle richieste sono i volontari del presidio Libera Rossella Casini, attivo da un anno tra Castagneto e San Vincenzo. «Va incentivata la rimozione dei giochi con vincita in denaro dai locali dove sono installati facendo leva sulle tasse locali (Imu e Tari), da affiancare alla riduzione Irap già prevista dalla legge della Regione Toscana – sostengono –. Il ministero delle finanze ha recentemente stabilito che è possibile utilizzare le tasse locali per questo scopo».

Invitano a pubblicizzare il logo “NoSlot” sul sito istituzionale e la “mappatura”dei luoghi sensibili. Oltre a chiedere di «approvare una delibera nella quale prevedere, come regola generale, in tutti i bandi di affidamento in gestione di immobili dell’ente il divieto di installazione di giochi con vincita in denaro.

E un’ordinanza sindacale per limitare l’orario di apertura al pubblico delle sale gioco, come ha fatto il Comune di Milano. Ma si può anche limitare se non proibire le pubblicità di apertura, funzionamento delle sale giochi e delle vincite fuori e dentro i locali che vendono giochi d’azzardo, come ha fatto il Comune di Genova».

 

Cecina. La IV commissione accende i riflettori sul Gioco patologico, ma al Sert solo tre persone prese in cura

 

PressGiochi