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Bolzano e il divieto alle slot nei tabacchi. Pastorino (STS): “Con la Delega fiscale regole univoche su tutto il territorio nazionale, anche nelle province a statuto speciale”

“Che qualcuno a livello provinciale possa pensare di togliere il gioco dalle tabaccherie mi fa un po’ sorridere anche perché siamo alla vigilia dell’uscita della legge delega nella quale ci

08 Giugno 2015

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“Che qualcuno a livello provinciale possa pensare di togliere il gioco dalle tabaccherie mi fa un po’ sorridere anche perché siamo alla vigilia dell’uscita della legge delega nella quale ci sarà una netta distinzione tra le categorie che vengono considerate adatte ad offrire gioco e quelle erano entrate nel mondo del gaming – attraverso l’ultimo contingentamento delle slot – solo incidentalmente e che probabilmente usciranno”. Giorgio Pastorino, presidente nazionale del Sindacato dei Totoricevitori Sportivi, risponde così alle dichiarazioni dell’assessore al Lavoro della Provincia autonoma di Bolzano, Martha Stoker che ha recentemente annunciato la volontà dell’amministrazione di estendere il divieto di installazione degli apparecchi da gioco anche nelle tabaccherie.

“I tabaccai – se la delega viene confermata – sono una di quelle attività che per come sono state create, essendo concessionari, avranno il gioco e queste regole dovranno valere gioco forza su tutto il territorio nazionale anche in quelle province a statuto speciale e non ci sarà differenza.

Tuttavia – dichiara Pastorino a PressGiochi – rimango perplesso quando vedo che a livello territoriale si continuano ad emanare norme pur sapendo che lo Stato, presto o tardi, interverrà, ma soprattutto non comprendo perché si continui questa battaglia contro il gioco legale. Noi abbiamo anche delle evidenze relative ai territori che sono stati i primi a partire con una regolamentazione restrittiva. In Liguria, ad esempio, il gioco illegale ha prepotentemente rialzato la testa, e la stessa situazione si sta diffondendo anche in Toscana con la sostituzione delle slot con dei totem che ricordano molto da vicino i vecchi videopoker.

 

In questi ultimi due anni di proposte di legge che a livello locale intervengono sui giochi ne ho viste parecchie. Direi che prima di tutto dobbiamo partire dal presupposto che in Italia, come in qualsiasi altro Paese, è necessario che il gioco rimanga all’interno di un perimetro di legalità e questo è solo il punto di partenza. Solo attraverso il gioco legale possiamo pensare di ottemperare a tutti quelli che sono gli interessi più vari, dalla tutela dell’Erario, alla legalità, alla protezione dei consumatori fino ai nuovi interessi come quelli oggi prioritari della tutela della salute dei giocatori, con un occhio di riguardo alle dipendenze, che per molto tempo non sono state considerate.

Ma affinché ci sia un mercato legale, dobbiamo affidare il gioco ad alcune categorie commerciali e figure professionali che possano garantire il rispetto delle regole. Le tabaccherie, concessionarie di Stato, che fanno parte dello Stato da sempre, rappresentano indubbiamente una di queste categorie che potrebbero gestire e offrire il gioco.

 

E’ chiaro che finché continuiamo a stringere sul gioco legale, arriveranno dal territorio sempre più proposte di questo tipo. Veramente si vuole fare la battaglia alla ludopatia, oppure no? Immaginare di farla senza il gioco legale mi sembra veramente difficile, in primis perché mancherebbero i fondi per curare i malati, secondo perché un conto è cooperare con le aziende che offrono gioco legale e cercare insieme di regolare al meglio il settore, un conto è andare a fare i conti con la criminalità organizzata.

 

Delega fiscale e nuovo contingentamento – I parametri di installazione delle slot machine compresi nella delega mi sembrano abbastanza equilibrati, con il vecchio contingentamento c’è stato da un lato un eccesso di luoghi utili per le installazioni e dall’altro un eccesso di apparecchi installati. Con il nuovo contingentamento previsto in delega è vero si perderà qualche macchina ma per la situazione di crisi che sta attraversando il mercato non vedremo grandi differenze di introiti. Quello che conta di più nella delega è la distribuzione, a quali categorie verrà affidato il gioco. Bisogna puntare sulla presenza delle slot nelle categorie commerciali che fanno anche gioco ed eliminarle nei locali nei quali il gioco non si fa, se non attraverso le slot machine.

 

Addizionale dei 500 mln – Stiamo affrontando questa situazione – continua il presidente di Sts – ovviamente con difficoltà, prima di tutto a causa della crisi, secondo perché in alcuni territori gli interventi dei sindaci sugli orari di accensione delle macchine ha creato ulteriori problemi. In Lombardia questa situazione è molto diffusa e colpisce particolarmente le tabaccherie che con l’orario spezzato e la chiusura serale ha messo in difficoltà i nostri colleghi. Tuttavia, sin da subito abbiamo cercato di affrontare insieme ai concessionari e ai noleggiatori la questione, trovando un’intesa il più possibile proporzionale su quelli che erano i nostri incassi e quelli che erano gli incassi degli altri soggetti.

Questo è un altro punto sul quale la delega deve intervenire. Se si prende una decisione come quella presa nella Stabilità per far quadrare i conti all’Erario e poi ci si trova a livello locale nell’impossibilità di lavorare e di registrare gli incassi richiesti, il problema diventa veramente importante.

E’ questo il motivo per cui – conclude Pastorino – ritengo debba esserci un unico ente regolatore e regole che siano uguali per tutti altrimenti il settore andrà totalmente in confusione”.

 

Cristina Doganini – PressGiochi

 

 

 

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