15 Maggio 2024 - 18:14

Mons. D’Urso (Cons. Antiusura), “Se Tavecchio non ha stipulato l’accordo con la società di scommesse prenda le distanze”

Con grande delusione si apprende la notizia di una nuova sponsorizzazione della Lega calcio di Serie A da parte di una grossa società russa di scommesse, che opera in Italia

09 Novembre 2017

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Con grande delusione si apprende la notizia di una nuova sponsorizzazione della Lega calcio di Serie A da parte di una grossa società russa di scommesse, che opera in Italia senza licenza. Avevamo tutti creduto nel ravvedimento di Carlo Tavecchio, ma… il lupo perde il pelo ma non il vizio. E, se davvero non è stato lui a stipulare l’accordo con la società, come è stato sostenuto oggi da Infront, Advisor della Lega calcio di Serie, allora prenda le distanze da questa sponsorizzazione. Chi tace, invece, nasconde”. A dichiararlo è mons. Alberto D’Urso, presidente della Consulta nazionale antiusura. Infront invece sostiene che la Lega avrebbe ceduto i diritti di Presenting Sponsor per i mercati internazionali a Infront, che a sua volta avrebbe ceduto questi diritti alla società inglese ISG, che attualmente starebbe personalizzando i segnali della Serie A in Asia con il marchio ManbetX e 1XBet per il resto del mondo (Italia esclusa).

“Il fatto che questo accordo riguardi il resto del mondo e non l’Italia non cambia molto la sostanza – osserva il presidente della Consulta nazionale antiusura – perché ciò che non è bene in Italia, come può essere positivo all’estero? E tutto ciò che è contro la persona è illegale perché le leggi sono fatte per tutelare le persone e non per danneggiarle. Questa dichiarazione di Infront è poco convincente, per questo chiediamo a Tavecchio di pronunciarsi in modo chiaro”.

“Ancora una volta – aggiunge mons. D’Urso – viene offeso il mondo dello sport e del gioco, che socializzano, ma tanto più perché si è finito nel campo dell’illegalità. Su questo tema la Consulta nazionale antiusura spera che le istituzioni possano approfondire questo legame per vedere quanto di illegale è presente in questa sponsorizzazione”. E, afferma, “se l’illegalità entra nel mondo dello sport, quest’ultimo perde di credibilità come agenzia educativa soprattutto per i ragazzi e i giovani, che si lasciano affascinare da una partita di calcio, che ora viene legata a una società di affari. La Consulta denuncia queste relazioni inumane, diseducative, antieconomiche e poco rispettose anche di quel volontariato, e non solo, che da anni è impegnato nel recupero dei giocatori patologici d’azzardo. Aumenteranno le vittime, non diminuiranno e questo malgrado l’intesa raggiunta in seno alla Conferenza unificata Stato-Regioni il 7 settembre scorso che ha fatto credere a tutti che ci sarebbe stata una maggiore vigilanza sul gioco d’azzardo per impedirne la diffusione e le conseguenze negative sull’economia, sulla salute delle persone e anche sulla formazione ai valori soprattutto dei ragazzi e dei giovani, ai quali manca il lavoro per credere in futuro più ricco di speranza”.

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