15 Maggio 2024 - 21:06

Messina, nuova operazione dei CC contro droga, prostituzione e gioco d’azzardo

Nel corso della notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione, in Sicilia e Calabria, a ordinanze di custodia cautelare, collegate tra loro, emesse, su richiesta della

22 Febbraio 2022

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Nel corso della notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione, in Sicilia e Calabria, a ordinanze di custodia cautelare, collegate tra loro, emesse, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Messina, dal G.I.P. presso il locale Tribunale, nei confronti di 86 persone – di cui 53 destinatari del carcere, 28 degli arresti domiciliari e 5 dell’obbligo di presentazione alla p.g. – sul cui conto il GIP ha riscontrato gravi indizi di colpevolezza dei delitti – a vario titolo – di associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, promozione del gioco d’azzardo, con l’aggravante del metodo mafioso.

Il procedimento si trova nella fase delle “indagini preliminari” e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.

L’attività investigativa è il risultato di una più ampia, progressiva e strutturata manovra – condotta dal 2018 ad oggi e coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina e finalizzata a disarticolare l’attuale operatività della famiglia mafiosa “dei barcellonesi”, storicamente radicata nel comune di  Barcellona Pozzo di Gotto e sul versante tirrenico della provincia di Messina, capace di esercitare un costante tentativo di infiltrazione anche in attività imprenditoriali e di economia lecita, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli – nel cui ambito la consorteria si è inserita attraverso imprese fittiziamente intestate, non mancando di imporre, con metodo mafioso, forniture dei prodotti e prezzi di mercato da applicare sulla merce, sia nella conduzione del business dei locali notturni e ricreativi del litorale tirrenico nell’area di Milazzo, in cui, oltre a imporre i servizi di sicurezza mediante l’utilizzo di metodi coercitivi e intimidatori – tra cui l’incendio doloso di una sala ricevimenti riconducibile a imprenditori concorrenti – l’associazione mafiosa è sovente intervenuta per condizionare i titolari nell’attività gestionale.

 

Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Messina hanno consentito di evidenziare la spregiudicatezza e la piena operatività della compagine mafiosa, mediante una continuità garantita dai sodali di maggiore spessore criminale liberi sul territorio ovvero ristretti agli arresti domiciliari, i quali, sovente – appena scarcerati – in spregio ai provvedimenti restrittivi a cui erano sottoposti, si sono resi protagonisti di incontri e di interlocuzioni volte alla definizione di strategie condivise e dei nuovi assetti ed equilibri organizzativi – resisi necessari in seguito alle numerose operazioni di polizia giudiziaria che negli ultimi anni hanno interessato numerosi sodali di vertice – concordando di ricostruire un’Alleanza tra i vertici della citata famiglia mafiosa, in passato allontanatisi, per imporre una regia unica alle sistematiche attività delittuose e ripristinare una cassa comune (denominata “paniere” o “bacinella”) dove far confluire i proventi delle attività illecite, in parte destinati al sostentamento degli affiliati ristretti in carcere.

La riorganizzazione ha riguardato non solo la riscossione sistematica e programmata delle estorsioni in danno di imprese ed esercizi commerciali, da prelevare nelle festività di Pasqua, Natale e Ferragosto, ma anche la pianificazione ed esecuzione di azioni intimidatorie.

 

Le investigazioni hanno inoltre permesso di rilevare come l’associazione investigata, di cui è stata accertatala disponibilità di armi, anche da guerra, si sia prodigata al fine di monopolizzare le attività delittuose nel territorio, non solo attraverso il taglieggiamento degli imprenditori locali, ma anche mediante:

− il controllo del business della prostituzione, esercitato nell’area milazzese da un’associazione promossa da individuo contiguo alla “famiglia mafiosa”, a cui garantiva periodiche dazioni di denaro in cambio di“protezione”;

− l’approvvigionamento di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, destinata alle piazze di spaccio Barcellonesi, Milazzesi e di altri comuni della provincia;

− la gestione di bische clandestine ove promuovere il gioco d’azzardo;

− la capacità di stabili interlocuzioni con altre consorterie mafiose radicate in Sicilia e in Calabria.

Contestualmente all’operazione, sono stati sottoposti a sequestro preventivo 3 società – di cui 1 operativa nel settore immobiliare ed utilizzata per agevolare, con appartamenti dati in affitto, lo svolgimento dell’attività di meretricio, e le restanti nella vendita all’ingrosso di ortofrutta, riconducibile agli odierni indagati,  4 immobili – di cui due impiegati come case di prostituzione e due fittiziamente intestati – nonché 1 locale e 1 veicolo, per un valore complessivo di circa 1 mln. di Euro.

Complessivamente nei richiamati provvedimenti cautelari, il Giudice per le Indagini Preliminari ha riconosciuto i gravi indizi comprovanti la sussistenza del reato di associazione di tipo mafioso per 13 persone e del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti per 22 indagati, con la rubricazione dell’aggravante del metodo mafioso nei confronti di 42 indagati.

L’odierna operazione si inquadra in una precisa manovra di contrasto pianificata e condotta, nel triennio 2018/2021, dai Carabinieri della provincia di Messina – coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina – verso la criminalità organizzata e comune del territorio  barcellonese con l’intento di colpire, contemporaneamente e su più livelli operativi, mediante l’azione sincrona dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Messina e delle Compagnie di Barcellona P.G. e Milazzo, i leader dell’associazione mafiosa, i suoi appartenenti, i suoi sodali e sostenitori nonché, simultaneamente, uno dei  più redditizi e antisociali reati, quello del traffico e spaccio di stupefacenti, sempre condotto nel medesimo territorio barcellonese, perseguendone gli organizzatori e gli spacciatori di strada.