21 Maggio 2024 - 19:24

M5S: sul portale Rousseau una proposta di legge per introdurre nelle slot il limite di gioco

Thomas Scalera, del Movimento 5 Stelle ha pubblicato sul portale Rousseau una proposta di legge per monitorare e rendere il gioco “consapevole” con l’obiettivo di limitare l’indebitamento dei cittadini all’uso

27 Febbraio 2018

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Thomas Scalera, del Movimento 5 Stelle ha pubblicato sul portale Rousseau una proposta di legge per monitorare e rendere il gioco “consapevole” con l’obiettivo di limitare l’indebitamento dei cittadini all’uso delle slot e macchine slot machine.

“L’obiettivo principale della proposta – spiega – è quello di limitare l’utilizzo giornaliero di slot e “macchinette” per il gioco online attraverso un sistema di riconoscimento dell’utente, collegato al Monopolio, che blocchi, ad una quota fissa quotidiana che sia compatibile col guadagno quotidiano.

Il fulcro della proposta è semplice. Si basa sulla modifica alle macchine inserendo un lettore di card che legga i Codici Fiscali, in modo da poter identificare in maniera univoca chi sta giocando. A questo punto, stabilendo un limite, calcolato intorno ai 20.00 euro (con giocata massima di 0,50 euro). Una volta raggiunto il “limite di gioco” il sistema si blocca e non permette più di giocare alla persona titolare della tessera sanitaria e, quindi, di quel Codice Fiscale. Una misura restrittiva per evitare la rovina a cui sta portando molte famiglie la “ludopatia da macchinette”.

Il sistema, già collegato al Monopolio da anni e quindi monitorato, in questo modo, oltre ad evitare quanto descritto sopra, permetterebbe la creazione di una banca dati che consentirebbe allo Stato di intervenire in maniera decisa e tempestiva sui casi particolarmente difficili, che possono sfociare in drammi familiari.

 

Sul fenomeno della ludopatia si registrano ripetuti interventi legislativi da parte del Parlamento, fondati sull’esigenza di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, di contrastare il crimine organizzato ed eventuali frodi e di salvaguardare minori e soggetti più deboli, oltre che per regolare i profili di carattere fiscale. La regolamentazione del gioco distingue i giochi vietati da quelli consentiti; per questi ultimi occorre ottenere un’apposita concessione o autorizzazione. Anche Regioni e Comuni sono intervenute sulla materia dei giochi, dando origine anche ad un complesso contenzioso con gli operatori del settore (vedi i paragrafi successivi). Il c.d. decreto Balduzzi. Un intervento più organico in materia è stato effettuato con il decreto legge n. 158 del 2012 (convertito nella legge n. 189 del 2012) che affronta diverse tematiche. Altri riferimenti: legge n. 190 del 2014 – legge n. 23 del 2014 – legge n. 208 del 2015 – decreto legge n. 50 del 2017 .

 

Non c’è una normativa comunitaria specifica sul gioco d’azzardo. Il Parlamento europeo ha però approvato nel 2013 una risoluzione nella quale si afferma la legittimità degli interventi degli Stati membri a protezione dei giocatori, anche a compressione di alcuni principi cardine dell’ordinamento comunitario come, ad esempio, la libertà di stabilimento e la libera prestazione dei servizi (vedi al riguardo anche una sentenza della Corte di giustizia del 2011, concetto ribadito anche nella più recente sentenza del 2015): è necessario infatti contrastare i possibili effetti negativi per la salute e a livello sociale, tenuto anche conto dell’enorme diffusione del gioco d’azzardo e del fenomeno delle frodi (anche attraverso campagne di monitoraggio del fenomeno e di sensibilizzazione dei cittadini – consumatori) oltre che svolgere un’azione di lotta alla criminalità.

PressGiochi