21 Maggio 2024 - 20:26

Livorno. Sala scommesse chiude per la vicinanza ai luoghi sensibili

Chiusa a tempo record la sala scommesse aperta a San Vincenzo, nel livornese. Dell’attività, autorizzata dalla Questura di Livorno, non c’è più traccia. Dall’inizio dell’anno sono sparite tutte le insegne

08 Gennaio 2018

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Chiusa a tempo record la sala scommesse aperta a San Vincenzo, nel livornese. Dell’attività, autorizzata dalla Questura di Livorno, non c’è più traccia. Dall’inizio dell’anno sono sparite tutte le insegne pubblicitarie. E sulla porta d’ingresso non c’è neppure un cartello di spiegazione. La ragione: l’attività si trovava a una distanza minore dai luoghi sensibili, scuole, chiese, centri sportivi.

Dal controllo effettuato dai vigili urbani è risultata una distanza di appena 115 metri.

Insomma, lì non può stare. E il Comune ne ha preso atto sulla scorta dell’attività del presidio di Libera Rossella Casini, i cui rappresentanti già lo scorso settembre avevano scritto al sindaco Alessandro Bandini. E l’incontro che ha segnato la svolta tra giunta e rappresentanti dell’associazione c’è stato il 28 dicembre.

Un caso che potrebbe fare da apripista per interventi anche in altre realtà del territorio. Il tutto in scia all’applicazione della responsabilità che la legge regionale numero 57 del 2013 affida ai Comuni, indicati come responsabili del controllo della regolarità delle aperture di nuove sale e delle eventuali sanzioni. Insomma, la licenza rilasciata dalla Questura non fa venire meno il rispetto di quanto previsto dalla normativa regionale.

In pratica, essere autorizzati non significa di poter esercitare l’attività in qualunque luogo del territorio comunale. E il limite lo fissano o cosiddetti luoghi sensibili.

In attesa di conoscere i provvedimenti del Comune di San Vincenzo in merito alle verifiche richieste sulla sala scommesse il coordinamento del presidio di Libera “Rossella Casini” ha formalmente richiesto al sindaco Bandini che venga riscritto il Regolamento comunale sulle sale giochi, in quanto quello in vigore risale al 2009 ed è superato da leggi sia nazionali che regionali.

E la proposta non si è limitata a chiedere un aggiornamento ma a prevedere una modalità di lavoro di redazione del nuovo regolamento in forma partecipata, coinvolgendo le realtà impegnate nel contrasto agli effetti negativi del gioco d’azzardo: associazioni, l’Azienda sanitaria e i sindacati di categoria dei commercianti.

PressGiochi