01 Novembre 2024 - 02:04

Intervento legislativo sui bookmakers esteri senza concessione

Ultimamente, in diversi articoli della stampa specializzata in “Giochi e Scommesse” si fa riferimento a una ipotetica nuova norma legislativa che intervenga sul problema delle vincite, non tassate alla fonte;

03 Marzo 2020

Ultimamente, in diversi articoli della stampa specializzata in “Giochi e Scommesse” si fa riferimento a una ipotetica nuova norma legislativa che intervenga sul problema delle vincite, non tassate alla fonte; sull’imposta unica; e su una eventuale nuova sanatoria ad hoc per singoli bookmakers.

Seguo la politica – scrive Riccardo Calantropio – da quando, a fine degli anni sessanta, facevo le occupazioni al Politecnico di Torino, nel periodo della contestazione dei cosidetti “sessantottini”.

Fu quindi naturale che mi abbonassi al settimanale l’ESPRESSO, e comprendessi leggendo una “Bustina di Minerva” cosa significasse FARE POLITICA.

In tale articolo, il grande filosofo Umberto Eco scriveva: “La repubblica I-DEA-LE di Platone poteva andare bene agli DEI ma non agli uomini. Fare politica significa trovare dei compromessi”.

Nella sostanza, puntava il dito su un mondo metafisico ed ideale, che aveva poco a che vedere con il mondo reale.

Questa premessa è necessaria per dire che una SCELTA POLITICA di fare una norma legislativa non risponde a criteri di dottrine giuridiche ideali, ma deve avere una volontà politica condivisa e degli obiettivi politici da perseguire. Fanno eccezioni le norme imposte dalla Comunità Europea nel recepire direttive comunitarie, e quindi il parlamento viene obbligato a legiferare, pena pesanti sanzioni.

In un periodo nel quale, la scelta di modificare gli stessi decreti di sicurezza voluti da Salvini, incontra resistenze di ordine populista e di possibile perdita di consensi elettorali, è illusorio che il parlamento faccia dei nuovi interventi legislativi senza tenerne conto e senza perseguire dei risultati, che possono essere nella REALTA’ controproducenti, perché potrebbero incrementare la nascita di altri bookmakers esteri senza concessione che pretendano di operare sul territorio italiano o ON line, mediante nuovi espedienti (si dice: fatta la legge, scoperto l’inganno). E ultimamente gli esempi non mancano proprio nel settore scommesse.

Mi viene quindi difficile da comprendere come mai diversi avvocati e esperti del settore invochino un ulteriore autonomo intervento legislativo; quando ad esempio per il caso Cristiano Blanco, ovvero per le vincite nei casinò fisici della Comunità Europea, il parlamento italiano ha fatto passare due anni dalla relativa Sentenza della Corte di Giustizia Europea; e alla fine è intervenuto pena pesanti sanzioni.

Fare gli avvocati o gli esperti nel settore scommesse, non significa necessariamente avere esperienza di POLITICA REALE, e il solo auspicare nuove norme legislative, anzi potrebbe far sperare qualche gestore poco pragmatico, ed indurlo a scelte sbagliate.

PressGiochi