21 Maggio 2024 - 20:58

Emilia Romagna, al via piano anti-Gap. L’ass. Venturi: “Tutelare le fasce più deboli”

La Regione ha varato un Piano d’azione regionale contro la ludopatia approvato dalla Giunta dopo il via libera ottenuto dall’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo. Sono

08 Gennaio 2018

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La Regione ha varato un Piano d’azione regionale contro la ludopatia approvato dalla Giunta dopo il via libera ottenuto dall’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo. Sono poco meno di 1.400 quelle seguite dai Servizi per le dipendenze nel 2016, erano 512 nel 2010.

L’Emilia-Romagna è infatti tra le quattro regioni italiane, insieme a Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Umbria, il cui Piano è stato approvato integralmente dall’Osservatorio, ottenendo così l’autorizzazione da parte del ministero della Salute all’utilizzo della quota del Fondo per il gioco d’azzardo patologico già attribuito alla Regione: 3 milioni e 712 mila euro per il periodo 2017-2018.

Le risorse serviranno in gran parte (3,6 milioni) a realizzare interventi di carattere territoriale, e per questo verranno trasferite alle aziende sanitarie sulla base della popolazione residente all’1 gennaio 2017 (in quanto titolari di competenze in tema di prevenzione e cura del Gioco d’azzardo).

 

Nel Piano di azione, si punta sulla prevenzione, avvicinando le persone a rischio e le loro famiglie ai servizi sanitari, sostenendo progetti e iniziative con ragazzi e studenti e tutelando i luoghi sensibili come scuole e ospedali. Si aggiunge il rafforzamento della qualità dell’assistenza per i soggetti con problemi di dipendenza vera e propria, rendendo definitivamente omogeneo, efficace e di qualità il percorso diagnostico e terapeutico. «Si tratta di un atto fondamentale, che permetterà sia di promuovere azioni di prevenzione contro il gioco d’azzardo patologico sia di potenziare quelle di cura — spiega l’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi—. Il piano ha la finalità di tutelare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili. Non solo, puntiamo anche ad aumentare la consapevolezza sui fenomeni da dipendenza e a favorire un approccio consapevole e critico al gioco, con particolare riferimento al mondo della scuola e alle famiglie».

 

Le risorse serviranno in gran parte (3,6 milioni) a realizzare interventi di carattere territoriale, e per questo verranno trasferite alle Aziende Usl dell’Emilia-Romagna sulla base della popolazione residente al 1 gennaio 2017 (in quanto titolari di competenze in tema di prevenzione e cura del Gioco d’azzardo).

A livello territoriale, le risorse vengono distribuite tra le Aziende sanitarie nel seguente modo: Romagna 909.512 euro; Bologna 708.661 euro; Modena 568.092 euro; Reggio Emilia 431.065 euro; Parma 362.221 euro; Ferrara 282.605 euro; Piacenza 232.140 euro; Imola 107.915 euro. La Regione si riserva una quota residua delle risorse – 110 mila euro – per le attività di formazione dei soggetti che a vario titolo si occupano del problema.

 

La Regione ha emanato una legge che vieta l’apertura e l’esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse, ma anche la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito entro 500 metri da scuole,centri giovanili e luoghi di culto. Molte amministrazioni si erano adeguate ma qualcuno ha dovuto ritirare il provvedimento perché i propri cittadini andavano a scommettere nei comuni limitrofo. A rafforzare la legge arriva ora il Piano d’azione. Le risorse saranno distribuite alle varie aziende sanitarie: alla Romagna 909.512 euro, a Bologna 708.661 euro, a Modena 568.092 euro, a Reggio Emilia 431.065 euro, a Parma 362.221 euro, a Ferrara 282.605 euro, a Piacenza 232.140 euro, a Imola 107.915 euro. La Regione si riserva una quota residua di 110 mila euro alle attività di formazione dei soggetti che a vario titolo si occupano del problema.

PressGiochi