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DIA, prosegue l’interesse della criminalità organizzata nel mondo del gioco d’azzardo

“La penetrazione nel mondo del gioco d’azzardo legale e i fenomeni illegali sono sempre di più una chiave di lettura anche delle prospettive delle organizzazioni criminali” è quanto emerso nella relazione

27 Gennaio 2017

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“La penetrazione nel mondo del gioco d’azzardo legale e i fenomeni illegali sono sempre di più una chiave di lettura anche delle prospettive delle organizzazioni criminali” è quanto emerso nella relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa al primo semestre 2016 presentata dal Ministero dell’Interno al Parlamento.

 

Estero

Sul piano internazionale, le recenti attività investigative confermano l’interesse di cosa nostra ad infiltrarsi nei più avanzati settori economici e ancora una volta si segnala: “un rinnovato interesse di cosa nostra per il traffico internazionale di stupefacenti e per le attività di riciclaggio connesse alla gestione illegale dei giochi e delle scommesse”. Nello specifico: negli Stati Uniti, la presenza di soggetti collegati a cosa nostra si registra nelle città di Philadelphia, Detroit, Chicago, New Jersey, New England e New York. New York, in particolare, area nevralgica dell’economia statunitense, rappresenta per l’organizzazione siciliana un centro di interessi con riferimento al riciclaggio di capitali illeciti, all’usura, alle estorsioni, al traffico di sostanze stu­pefacenti, al gioco d’azzardo, al traffico di esseri umani e allo sfruttamento di mano d’opera.

 

 

Criminalità organizzata campana
Per quanto riguarda la criminalità organizzata nella Regione Campania si parla di: “una silente contaminazione del territorio attuata attraverso l’opera di professionisti e apparati istituzionali compiacenti, sembra consolidarsi anche fuori Regione e all’estero, dove si conferma l’operatività dei gruppi camorristici nel settore del gioco e del e scommesse illegali, anche on line, in alcuni casi in sinergia con la ‘ndrangheta e cosa nostra, con una commistione di interessi la cui portata è tale da far prevalere la convenienza di una spartizione con­cordata dei profitti illeciti, piuttosto che assumere. in maniera cruenta, posizioni monopolistiche”. Fuori Regione la criminalità organizzata della Regione Campania è particolarmente attiva in Liguria: “A tal riguardo, l’operazione “Jackpot”327 del mese di aprile ha messo in luce l’esistenza di un sodalizio “trasversale”, particolarmente attivo nel settore del gioco illegale on line: nell’indagine sono risultati coinvolti oltre a due genovesi un altro soggetto originario di Napoli, ma orbitante da tempo sul capoluogo ligure ed infine un gelese, figlio di un espo­nente di cosa nostra”. E ancora: “La presenza di pregiudicati napoletani nel comprensorio territoriale di Sanremo è risalente nel tempo, con un gruppo criminale camorrista che, spostatosi in Costa Azzurra, continuerebbe a gestire i traffici illeciti princi­palmente nei settori del traffico di sostanze stupefacenti, dell’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse, della commercializzazione di prodotti contraffatti, mantenendo rapporti sia con la criminalità marsigliese che con i referenti dei gruppi mafiosi calabresi dell’estremo ponente ligure”.

Lombardia

L’asse tra elementi di cosa nostra e della ‘ndrangheta è emerso anche nell’ambito dell’operazione “Totem”incen­trata sulle attività illecite di un clan messinese, attivo nelle estorsioni e nella gestione del gioco d’azzardo. In tale contesto, tra i responsabili di associazione mafiosa finalizzata ai suddetti reati, è stato arrestato a Viadana (MN) un pregiudicato calabrese.

Lazio
Nel Lazio: “Il cartello dei Casalesi risulta, tuttavia, il gruppo con più stabili ramificazioni nella Regione, con una particolare propensione ad inserirsi nel settore dei giochi e scommesse illegali, anche on fine, come confermato dalle recenti operazioni “Imitation game” e “Game over”.

Con la prima, conclusa nel mese di gennaio in sinergia tra la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, è stata scoperta un’associazione a delinquere a carattere transnazionale volta a commettere una serie indeterminata di reati attra­verso una rete illegale di gioco online, aggirando, in tal modo, la normativa di settore e omettendo fraudolentemente il versamento dei tributi erariali per la concessione di gioco. L’organizzazione, che faceva capo ad un pregiudicato residente a Roma, era composta da soggetti vicini alla camorra, alla ‘ndrangheta, alla criminalità romana ed era attiva anche su altre regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia), dove operava in accordo con gruppi criminali locali.Nell’operazione Game over sono stati invece coinvolti soggetti ritenuti affiliati al gruppo IOVINE e al contiguo e autonomo sodalizio di Acilia, quartiere della periferia sud di Roma. Il provvedimento ha tratto spunto da diverse inchieste su un esponente del clan IOVINE che, trasferitosi ad Acilia nel 2003, aveva stretto rapporti con una famiglia di Acilia, con la cui complicità era riuscito ad acquisire la gestione di numerose sale gioco.

Come emerso nell’operazione Imitation Game del mese di gennaio, i gruppi criminali si sarebbero avvalsi del know how di esperti professionisti in­ formatici per creare una vasta rete illegale di gioco on fine, utile a riciclare capitali ma anche ad omettere il versamento dei tributi erariali per la concessione di gioco.

Criminalità organizzata Pugliese e Lucana.

“Nel corso del semestre, l’azione di prevenzione e contrasto si è concentrata, sia sulla provincia di Potenza che su quella di Matera, sul settore della raccolta illecita di scommesse sportive. Oltre alla denunzia, per assenza delle prescritte licenze, di numerosi gestori di locali ed esercizi pubblici, sono stati infatti sottoposti a sequestro anche i terminali in uso, in molti casi dotati di software illegali utilizzati per la raccolta delle giocate per conto di bo­okmakers esteri”.

PressGiochi

 

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