26 Aprile 2024 - 22:04

Venezia. Patteggia il prete che si era giocato i soldi della parrocchia

“Il parroco” – finito al centro di uno scaldalo durante l’estate del 2016, quando la chiesa di Spinea si ritrovò con un buco di bilancio da decine di migliaia di

19 Aprile 2018

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“Il parroco” – finito al centro di uno scaldalo durante l’estate del 2016, quando la chiesa di Spinea si ritrovò con un buco di bilancio da decine di migliaia di euro – “si sta sottoponendo ad un programma terapeutico riabilitativo in un centro specializzato per curare una forma patologica di disturbo da gioco d’azzardo”.

Si tratta di quello che oggi è il parroco di Preganziol che aveva ottenuto dal Vescovo di Treviso un periodo di sospensione dal ministero dopo un presunto buco di 200 mila euro dalle casse della Chiesa, quando era alla guida della comunità di Spinea, a causa del gioco d’azzardo. Ad ammetterlo in una nota è la Diocesi di Treviso, a seguito della sentenza emessa la scorsa settimana dal tribunale di Venezia.

 

La scorsa settimana don Flavio ha patteggiato di fronte al gip David Calabria una pena di due anni, sospesa, per appropriazione indebita. Il pm Elisabetta Spigarelli aveva posto come condizione proprio il percorso di cura, terapia che il prete ha già volontariamente intrapreso da tempo e che richiederà altri anni di sedute e impegno.

La Diocesi di Treviso ha sottolineato che il parroco “è sempre rimasto in contatto con i suoi superiori e con i suoi confratelli, che non lo hanno mai abbandonato, offrendogli l’aiuto e il sostegno necessario”.

“La ludopatia – riconosce la Diocesi – è una patologia molto più diffusa di quanto si possa pensare o si voglia riconoscere. Una volta riconosciuta, necessita di un aiuto specialistico e di un contesto umano e comunitario di supporto. Infatti, è tipico di questi disturbi negare o minimizzare il problema e illudersi di uscirne da soli”.

“In questo lungo e faticoso percorso – conclude la nota vescovile – don Flavio è stato sostenuto principalmente dalla preghiera ma anche dalla volontà di tornare presto a svolgere il suo ministero nel quale non ha mai smesso di riconoscersi”.

 

PressGiochi