26 Aprile 2024 - 06:58

Tenta la fortuna acquistando 255 gratta e vinci ma perde sempre: dopo la denuncia il rimborso per l’importo speso

Olanda. Mercato di gioco in crescita, nel 2015 +104mln di euro Firenze: nuove sanzioni sulle sale giochi per il rispetto dei limiti orari   Tentava la fortuna quasi ogni giorno

03 Ottobre 2016

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Olanda. Mercato di gioco in crescita, nel 2015 +104mln di euro

Firenze: nuove sanzioni sulle sale giochi per il rispetto dei limiti orari

 

Tentava la fortuna quasi ogni giorno e in un anno aveva acquistato 255 tagliandi di lotteria istantanea senza mai vincere nulla. Dopo aver speso quasi 3mila euro, un 29enne salernitano ha deciso di trascinare le Lotterie nazionali e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in tribunale e ha vinto ottenendo un risarcimento pari complessivamente all’importo speso per l’acquisto dei tagliandi.
A stabilirlo è stato il giudice di pace del tribunale di Vallo della Lucania che ha accolto, con sentenza immediatamente esecutiva, il ricorso del giocatore, rappresentato dall’avvocato Paolo Siniscalco, condannando le Lotterie con questa motivazione: «I biglietti, acquistati presso ricevitorie autorizzate, non recavano l’indicazione della probabilità di vincita e l’avvertenza sul rischio di dipendenza dalla pratica dei giochi con vincite in denaro». Per questo motivo i contratti di acquisto con le Lotterie possono essere ritenuti nulli.
L’agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, invece, è stata estromessa dal giudizio perché, a parere del giudice, «non ha rivestito la qualità di contraente nel rapporto intrattenuto dall’attore che, in qualità di acquirente dei tagliandi, ha concluso un contratto solo ed esclusivamente con il soggetto gestore e, quindi, con le Lotterie nazionali».
Nei motivi della decisione il giudice richiama l’articolo 7 del decreto Balduzzi che stabilisce che sui tagliandi di gioco debbano essere ben presenti «formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in danaro» e «le note informative sulle probabilità di vincita». «Qualora l’entità dei dati da riportare sia tale da non poter essere contenuta nelle dimensioni dei tagliandi, questi ultimi devono recare l’indicazione della possibilità di consultazione di note informative sulle probabilità di vincita pubblicate sui siti istituzionali dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di stato».

Ed è proprio dalla violazione della norma sancita nel decreto Balduzzi, che discende la nullità del contratto di acquisto. «La norma in questione – scrive il giudice di pace – è stata emanata a tutela della salute pubblica, tanto da essere inserita in un decreto “disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”. La ratio della norma è quella di contrastare il fenomeno delle ludopatie e prevede quindi l’obbligo di inserire nei tagliandi la probabilità di vincita al fine di consentire a chi intende partecipare alla lotteria, di farlo con la consapevolezza delle effettive probabilità di vincita”.
La sentenza ha creato non poco stupore e c’è già chi pensa di adottare lo stesso stratagemma per aver provato più volte la dea Bendata, proprio come l’uomo che è riuscito a riavere i 3mila euro spesi.

PressGiochi