26 Aprile 2024 - 19:49

Pordenone. L’assessore Romor solleva dubbi sulla fattibilità di nuove limitazioni alle sale giochi

Su 306 attività che potenzialmente potrebbero gestire le slot, ben 79 hanno scelto di avere nel proprio business le famigerate macchinette. A Pordenone ci sono 330 macchinette di cui “solo”

07 Aprile 2015

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Su 306 attività che potenzialmente potrebbero gestire le slot, ben 79 hanno scelto di avere nel proprio business le famigerate macchinette. A Pordenone ci sono 330 macchinette di cui “solo” 68 distribuite in quattro sale giochi. Le altre sono disseminate a colpi di 2, 3, nei bar. Il Comune, che già da alcuni anni lavora per cercare soluzioni che riducano l’impatto dell’azzardo, ha deciso di mappare il fenomeno quando è entrata in vigore la legge regionale che impone una serie di limiti – come la vicinanza alle scuole e ai luoghi cosiddetti sensibili. «Le autorizzazioni già rilasciate dalla Questura – spiega l’assessore Vincenzo Romor, che della situazione ha parlato di recente anche in consiglio comunale – non possono essere certo ritirate. Come amministrazione possiamo muoverci solo nei termini stabiliti dalla legge, ma sempre per le attività successiva all’entrata in vigore della norma, per cui sul pregresso non possiamo agire».

Con una delibera di giunta dello scorso dicembre, la Regione ha stabilito che «Non è ammessa la nuova collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino entro la distanza di cinquecento metri dai luoghi sensibili» (scuole, strutture sanitarie, sportive, ricreative).

In consiglio comunale la consigliera Mara Piccin ha sollecitato l’amministrazione ad adottare l’ordinanza del sindaco di Padova, Massimo Bitonci, che limita l’orario delle sale interamente dedicate alle slot. «In realtà non è così semplice – spiega Romor – perché laddove è stato fatto, non solo a Padova, l’ordinanza è finita al Tar e l’orientamento dei tribunali è diverso». Poi resta il problema di adeguare i limiti pensati per le sale giochi a quelli dei bar. «E il problema maggiore – conclude l’assessore – è quella del controllo. Diventa difficilissimo predisporre azioni di controllo per accertare che le limitazioni che già ci sono vengano rispettate».

PressGiochi