26 Aprile 2024 - 02:00

Pirrello (Agge): “I nuovi inquilini di Palazzo Chigi prendano atto della verità sul business del gioco in Italia”

“C’era una volta un comparto che oltre a garantire occupazione e introiti per l’erario, rappresentava una fra le maggiori economie industriali del Paese Italia. Purtroppo, oggi non è più così

20 Marzo 2018

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“C’era una volta un comparto che oltre a garantire occupazione e introiti per l’erario, rappresentava una fra le maggiori economie industriali del Paese Italia. Purtroppo, oggi non è più così e come previsto – e le mie previsioni si sono avverate – pian piano certe verità vengono a galla!”.

Lo afferma Francesco Pirrello presidente di Agge Sardegna. “Avevo già enunciato – spiega – circa la particolarità di alcune disposizioni normative varate “ad personam”, guarda caso tutte rivolte a favorire le Lobby che governano il gioco d’azzardo,  a discapito dell’anello più debole della filiera ossia i GESTORI delegati allo sfruttamento e alla vera dipendenza da gioco. Infatti, dopo aver contribuito al risanamento economico della Nazione dedicandosi con impegno ed enormi sacrifici economici e professionali come premio sono stati tutti aditati quali portatori di dipendenza ludopatica e quindi messi al bando ovvero isolati e perseguitati dapprima dai beneficiari della loro opera Stato – ADM – Concessionari e di seguito da un populismo come sempre ben orchestrato dai soliti rappresentanti nullafacenti e disfacenti: amministrazioni locali e regionali.

E dire che,  quando nel 2000 si diede inizio a quella che all’epoca venne definita “una riforma epocale”, tutti gli addetti ai lavori (sottoscritto compreso) diedero un sospiro di sollievo finalmente un comparto dapprima perseguitato e poi tollerato veniva adeguatamente inquadrato giuridicamente e con esso anche i promotori acquisirono una nuova identità economico-sociale divenendo pionieri del gioco legale alla ricerca della stabilità desiderata. Purtroppo però, per la realizzazione del progetto, pensarono bene alcuni intellettuali-burocrati, di seguito meglio identificati come ‘FACCENDIERI’, di istituire ad hoc il regime concessorio e quindi dare Loro in appalto il relativo business.

Per cui,  nel 2003, quando la riforma andò a regime passando da uno status privatistico a quello fidel-concessionario, gli operatori ovvero i gestori, di seguito meglio identificati come (cavie) oltre che perdere la loro identità professionale, cominciarono anche a perdere dignità personale ed associativa essendo emarginati al mero ruolo di “terzo raccoglitore” ossia dopo che si sono presi tutto l’incasso i primi due : Stato & Concessionario… Il terzo paga  !!!!

Ma ritorniamo al futuro, i soliti noti, avendo oramai completato la contaminazione del settore e non volendo spendere neanche un euro per l’eventuale bonifica del comparto hanno pensato bene di escogitare, sempre in simbiosi con l’Agenzia delegata, la totale eliminazione tramite RIDUZIONE ovvero dapprima ti riduco il tuo patrimonio aziendale e poi di seguito… quando diventerai cenere, madre natura farà il resto!!!

 

Pertanto, prima di redigere IL TESTAMENTO BIOLOGIOCO, corre il dovere d’informare oltre l’opinione pubblica i nuovi inquilini di Palazzo Chigi circa alcune verità.

Se quanti hanno creduto nel business del gioco legale accettando di cooperare sia con i concessionari che con l’Amministrazione dell’ADM, rischiando in proprio, a fronte di debiti e nuova occupazione ora o si ritirano o saranno costretti (vedesi le numerose e personali intimazioni di revoca contrattuale) ad uscire dal mercato del lavoro in quanto INDESIDERATI ed unici responsabili della perdizione e della dipendenza da gioco.

Per quanto sopra viene spontaneo domandarsi e domandare : perché se il gioco fa veramente male non si elimina in toto; AWP – VLT – ONLINE – LOTTERIE ISTANTANEE – GRATTA & PERDI – LOTTO – SUPERNALOTTO  ECC. ECC. e si da a tutti la possibilità di riconvertire il capitale in asili e  ludoteche?

Come mai se il gioco d’azzardo è vietato (art. 618 C.P.) tutti lo praticano liberamente nei pubblici esercizi (circoli e tabacchini compresi)?

 

Perché non si da ascolto agli unici addetti ai lavori (GESTORI) che da sempre chiedono una riduzione degli apparecchi a vincita a denaro del 90 per cento invece del 35 proposto dallo Stato?  Limitando l’installazione dei medesimi solo ed esclusivamente nei pubblici esercizi  escludendo a priori la loro installazione nei  CIRCOLI PRIVATI  E NELLE RIVENDITE DI GENERI DI MONOPOLIO?

Perché L’A.D.M. (Amministrazione Delle Dogane e Dei Monopoli), invece di pubblicizzare le VLT (Videolottery) e l’introduzione delle stesse in sostituzione delle AWP (in barba alla salute dei cittadini), non corregge il criterio e le modalità circa l’attuale riduzione che come scopo dovrebbe avere quello di arginare il fenomeno della dipendenza da gioco e quindi imporre la dismissione degli apparecchi a MAGGIORE REDITTIVITA’ OBBLIGA invece di quelli meno remunerativi e meno performanti ?

Perché se non si riesce a controllare adeguatamente i flussi di denaro prelevati dagli incassi degli apparecchi sotto forma di PREU e data la mancata trasparenza riguardo : QUANTO  – QUANDO  gli stessi vengono effettivamente incassati dall’ERARIO, non si permette il versamento diretto da parte degli operatori autorizzati alla raccolta (mediante modello F 24)? Anche perché dato che molti Concessionari operano anche (in regime di concorrenza sleale) come gestori potrebbero sorgere seri dubbi circa il duplice ruolo di controllori / controllati!!!!!

A questi e tanti altri quesiti dovranno rispondere i nuovi rappresentanti della classe politica e come sempre noi siamo disponibili la massima disponibilità e collaborazione!! “.

 

PressGiochi