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Piemonte. Franzoso (Astro): “Arduo ipotizzare che la spesa per il gioco è diminuita per la legge regionale”

L’Avv. Michele Franzoso del Centro Studi As.Tro precisa alcuni dati sulla raccolta di gioco nel Piemonte al centro di diverse polemiche. “Nell’ambito dell’incontro tenutosi a Torino il 14 maggio scorso

22 Maggio 2018

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L’Avv. Michele Franzoso del Centro Studi As.Tro precisa alcuni dati sulla raccolta di gioco nel Piemonte al centro di diverse polemiche.

“Nell’ambito dell’incontro tenutosi a Torino il 14 maggio scorso tra AS.TRO, F.I.T. e alcuni Consiglieri Regionali, l’Associazione degli operatori del gioco lecito ha mostrato e analizzato i dati ufficiali della raccolta di gioco in Piemonte, forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a seguito di istanza di accesso ai medesimi.

I flussi di gioco lecito evidenziano, in Piemonte, una modesta flessione del volume complessivo di giocate, pari al 3,8%, tra l’ultimo quadrimestre 2017 e il primo quadrimestre 2018.

Tale lieve percentuale di diminuzione è la risultante tra il “cospicuo” calo del volume di gioco alle AWP (-28,2%) impossibilitate a operare in bar e tabacchi dopo il 20 novembre 2017 e il corposo aumento di altri giochi, verso i quali la domanda degli utenti si è orientata (Gratta e Vinci: + 11,8%, VLT: + 8,94%, Lotto e 10 e lotto: + 10,5%, On line: + 22% su base nazionale).

Alla luce di alcune nuove evidenze, apprese dagli organi di informazione, AS.TRO precisa come anche la “lieve” flessione debba essere valutata con estrema prudenza, in quanto la diminuzione del gioco lecito in Piemonte non è idonea ad attestare un calo della spesa effettiva sostenuta dai Piemontesi al gioco (sia legale che illegale)”.

“In particolare- prosegue Franzoso- occorre apprezzare due circostanze: da un lato, il c.d. gioco “frontaliero”, ovvero la spesa di gioco che i Piemontesi hanno iniziato a “smistare”, dopo il 20 novembre scorso, sulle regioni confinanti (Lombardia, Liguria, Emilia Romagna), e che la cronaca locale ha più volte segnalato a dicembre scorso. Dall’altro lato, il gioco illecito, più volte segnalato dagli operatori locali come “offerta sostitutiva” proposta in molti pubblici esercizi piemontesi, dopo la de-slottizzazione di bar e tabacchi.

 

“Tale fenomeno- continua- è stato recentemente fatto oggetto di un caso di accertamento tributario, per sottrazione di base imponibile da parte di alcuni apparecchi illeciti e non omologati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Le agenzie di stampa hanno riportato un ammontare di evasione accertata dalla G.d.F. pari a 780.000, realizzato “da solo” da un bar di Torino in cui erano state posizionate 6 apparecchiature illecite”.

 

Ovviamente “un singolo accertamento fiscale” non è sufficiente per generare una stima regionale del gioco illegale insediatosi in Piemonte dopo il 20 novembre 2017, ma un dato oggettivo va evidenziato e analizzato con cura: le apparecchiature illegali hanno registrato un volume di giocato del quadruplo (almeno) degli apparecchi leciti, mostrando un’inequivocabile capacità di affermazione sul mercato come offerta sostitutiva rispetto al “legale”, pienamente accessibile ai Piemontesi, e connotata da una “aggressività di gioco” altamente superiore rispetto ai congegni leciti ed omologati.

 

“Alla luce di queste nuove evidenze- conclude- ipotizzare che i Piemontesi abbiano speso di meno al gioco, dopo l’entrata in vigore dell’espulsione delle AWP prevista dalla L.R. n. 9/ 2016, diventa francamente un’impresa ardua, sicuramente non sostenuta dai dati ufficali e, anzi, fortemente messa in dubbio dall’integrazione tra i dati del gioco legale e le prime evidenze della G.d.F. sul gioco illegale”.

PressGiochi

 

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