27 Aprile 2024 - 02:15

Nevola (La Sentinella) sul caso Verona: “Nel gioco, il proibizionismo non limita la diffusione della dipendenza”

“Stiamo seguendo con attenzione il dibattito politico in corso a Verona in particolare sul quotidiano l’Arena a proposito di sale slot, purtroppo dobbiamo riscontrare per l’ennesima volta che come capita in molti comuni

21 Gennaio 2016

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“Stiamo seguendo con attenzione il dibattito politico in corso a Verona in particolare sul quotidiano l’Arena a proposito di sale slot, purtroppo dobbiamo riscontrare per l’ennesima volta che come capita in molti comuni italiani, questo è caratterizzato in particolare dalla sterile contrapposizione politica, da posizioni partigiane e dal ‘regolamenti di conti’ interni agli schieramenti politici. Così che gli interessi dei cittadini e delle persone affette da gap passano in secondo piano”.

 

Lo afferma Luigi Nevola, presidente dell’Associazione culturale La Sentinella che combatte da tempo contro le dipendenze patologiche da gioco d’azzardo, specialmente per tutelare le famiglie.

 

“A Bolzano in particolare, – spiega Nevola – ma anche in altre realtà italiane di cui ci siamo occupati, abbiamo sperimentato il modello proibizionista sul gioco in diverse forme, come tentativo in buona fede di debellare il gioco d’azzardo lecito al fine di aiutare i giocatori affetti da dipendenza patologica. Nulla di più errato e pericoloso.

E’ stato provato in questi anni che il proibizionismo o le eccessive restrizioni nel settore del gioco d’azzardo, non producono risultati migliorativi per la popolazione o per i malati di gioco patologico, ma che al contrario non fanno che spingerli verso l’illegalità e favorire le organizzazioni criminali che subito riempiono il vuoto lasciato dal gioco legale sul territorio.

In virtù della nostra esperienza e della nostra collaborazione con il presidente della ‘Società italiana intervento patologie compulsive’, Prof. Cesare Guerreschi, tra i massimi esperti internazionali di patologie legate alle dipendenze, possiamo affermare con sicurezza che il modello proibizionista o fortemente limitativo delle attività di gioco lecito, come quello che si sta ipotizzando di mettere in essere a Verona, è fallito e che non possa essere contemplato tra quei modelli che contribuiscono a limitare la proliferazione delle dipendenze legate al gioco”.

Il nostro auspicio è che il Comune di Verona possa trovare nei prossimi mesi una soluzione o una mediazione ragionata, coinvolgendo tutte le parti in causa: gli esperti del settore, gli esperti clinici, la politica tutta, i cittadini e gli addetti del settore del gioco. Le parole chiave per le amministrazione dovrebbero essere: prevenzione, regolamentazione, informazione e mai limitare al confine col proibire – afferma Nevola citando le parole del Prof. Guerreschi nell’intervista rilasciata ieri a PressGiochi.

Noi – conclude il presidente de La Sentinella – siamo a disposizione per fornire il nostro contributo volontario in questo senso”.

 

 

Guerreschi (Siipac): “La Sanità italiana non ha gli strumenti adeguati alla cura del Gap; inoltre il proibizionismo non fa che relegare il problema nell’illegalità disincentivando i giocatori dal curarsi”

PressGiochi