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Francia. Il senatore Durain: “La discussione sulle loot box anticipa le scommesse sugli eSports, i videogiochi vanno regolati”

In questi giorni il senatore francese Jérôme Durain, ha inviato una lettera ufficiale al presidente dell’ARJEL (Authorite de regulation des jeux en ligne), l’autorità che regola il gioco d’azzardo. In questa missiva,

22 Novembre 2017

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In questi giorni il senatore francese Jérôme Durain, ha inviato una lettera ufficiale al presidente dell’ARJEL (Authorite de regulation des jeux en ligne), l’autorità che regola il gioco d’azzardo. In questa missiva, viene affrontato il problema delle microtransazioni e delle loot box.

“A seguito delle nostre discussioni- ha scritto Durain- avvenuti durante la missione parlamentare condotta con Rudy Salles, posso solo congratularmi per l’andamento positivo nel mondo dei videogiochi in generale e in quello dell’e-sport in particolare. Economicamente dinamica, quest’industria mi sembra un contributo positivo per il paese: lungi dall’accusa di essere una cultura ultraviolenta, com’era stata dipinta solo pochi anni fa, i videogiochi consentono a milioni di giocatori di prosperare, scambiare e sviluppare una pratica quasi vicina allo sport di alto livello. Gli sviluppatori di giochi francesi e i campioni della scena e-sport, contribuiscono all’influenza culturale francese nel mondo. Credo che la posizione equilibrata e benevola di ARJEL, che preferisce mantenere l’e-sport e il gioco d’azzardo distinti l’uno dall’altro, abbia contribuito al dinamismo generale che si può osservare oggi”.

“Questo contesto- prosegue il senatore- tuttavia, non dovrebbe impedirci di seguire le numerose e rapide evoluzioni del settore. Oggi, le loot box mi sembrano meritevoli di un’attenzione speciale da parte delle autorità pubbliche. Molti giocatori e osservatori specializzati mettono in discussione gli effetti deleteri della diffusione di queste micro-transazioni nel mondo dei videogiochi”.

 

“Anche se non credo sia necessario, in questa fase, mettere in atto una legislazione specifica, mi interrogo sull’opportunità di fornire protezione ai consumatori in questo settore. L’uso di loot box che conferiscono aggiunte cosmetiche ai giochi, sembrano essere ben accettate dal pubblico. Lo sviluppo delle cosiddette pratiche pay-to-win è, invece, più controverso, come dimostrato dalla recente controversia sul gioco Star Wars Battlefront 2. Indipendentemente dall’accettazione della pratica, alcuni osservatori indicano una convergenza del mondo dei videogiochi e delle pratiche specifiche per il gioco d’azzardo”.

 

“La trasparenza non è comune- conclude Durain- per quanto riguarda le statistiche che governano le loot box, anche se a volte esistono buone pratiche. La Cina ha deciso in favore di una trasparenza dei rapporti di vincita. Alcuni dei nostri vicini europei (il Regno Unito e il Belgio in particolare) stanno esaminando la questione attraverso le loro autorità di regolamentazione. Quindi vediamo che la questione non è unica per la Francia. ARJEL possiede l’infrastruttura necessaria per un censimento generale dei rapporti di vincita per le micro transazioni? Sono sensibile al fatto che il dialogo tra le autorità pubbliche e l’industria videoludica sia in corso, quindi ho scritto in termini simili a Mr. Mahjoubi, Segretario di Stato per gli affari digitali, e ho informato la SELL [ente francese per i videogiochi] , la SNJV[associazione dell’industria dei giochi francesi] e l’associazione e-sport francese di queste iniziative. Una pronta e sincera autoregolamentazione del settore, sarebbe una notizia rassicurante in un momento in cui alcuni giocatori prevedono l’imminente arrivo delle scommesse sugli e-sport. Sono convinto che la riflessione collettiva ci consentirà di trovare una risposta soddisfacente a questo nuovo problema”.

 

PressGiochi

 

 

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