26 Aprile 2024 - 21:48

Formia, Tar boccia ancora l’ordinanza sui giochi

Neanche una circostanziata relazione medico-scientifica dell’Asl di Latina che denunciava la gravità sociale del fenomeno delle ludopatie nel sud pontino e, in particolar modo, a Formia, è riuscita a far

10 Maggio 2018

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Neanche una circostanziata relazione medico-scientifica dell’Asl di Latina che denunciava la gravità sociale del fenomeno delle ludopatie nel sud pontino e, in particolar modo, a Formia, è riuscita a far cambiare idea alla sezione di Latina del Tar sull’orario di apertura al pubblico delle sale slot. I giudici del primo grado della magistratura amministrativa hanno bocciato una seconda e più ferrea ordinanza dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo per tentare di contrastare la grave emergenza del gioco d’azzardo.

 

Il “via” l’aveva dato nel settembre di quattro anni fa il consiglio che limitava con un regolamento ad hoc l’attivazione delle macchinette, prima dalle 10 del mattino a mezzanotte e poi dalle ore 10 alle ore 20. Una sala bingo, ubicata presso un albergo di Formia, fece ricorso affermando che le autorizzazioni rilasciate in precedenza dallo stesso comune non avevano una limitazione d’orario.

Il Tar ne prese atto e annullò sia il regolamento consiliare del 2014 che l’ordinanza di Bartolomeo.

Il comune, a quel punto, propose ricorso al consiglio di Stato contro la negativa sentenza del Tar ma commise un grave errore: avrebbe dovuto approntare un nuovo regolamento – quello in vigore nel frattempo era bocciato dal Tribunale amministrativo regionale – in assenza del quale il sindaco Bartolomeo nel 2016 emise una seconda ordinanza con cui limitava, ripristinandolo, l’orario di apertura al pubblico delle apparecchiature dalle 10 alle 20. Il Tar ne ha preso atto e ha annullato la seconda ordinanza sindacale di Bartolomeo e ha condannato il comune a pagare le spese legali.

“Procedure simili sono state adottate dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino che – ha ricordato il presidente della Cdal, Carlo Tucciello – ha emanato un regolamento, con carattere retroattivo, per spegnere tutte quelle slot (oltre il 90 per cento) che violano le disposizioni sulle distanze: mai a meno di 500 metri da luoghi cosiddetti sensibili come scuole, ospedali, impianti sportivi, luoghi di culto, banche, istituti di credito o stazioni ferroviarie.”

 

PressGiochi