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Asteriti: “I giochi d’azzardo offerti dai Monopoli sono veramente legali?”

L’avvocato Osvaldo Asteriti attacca l’offerta dei giochi dei Monopoli mettendone in discussione la legalità. “Quando si parla di illegalità- commenta- si pensa, di solito a fenomeni macroscopici: le organizzazioni criminali,

02 Febbraio 2018

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L’avvocato Osvaldo Asteriti attacca l’offerta dei giochi dei Monopoli mettendone in discussione la legalità.

“Quando si parla di illegalità- commenta- si pensa, di solito a fenomeni macroscopici: le organizzazioni criminali, il narcotraffico e così via. Ma esiste anche una illegalità di minore evidenza, più diffusa, e altrettanto perniciosa. Secondo il dizionario, il termine “legale” ha il significato di “conforme alla legge” e “legalità” indica la condizione di ciò che è conforme alla legge, il rispetto, l’osservanza della legge. In materia di giochi pubblici con vincite in denaro, come viene ipocritamente definito l’azzardo di Stato, la legge che detta precise prescrizioni è senza dubbio il c.d. decreto Balduzzi, il decreto legge 158/2012, convertito nella legge 189/2012. Il comma 5 dell’articolo 7 prescrive, dal primo gennaio 2013, che “Formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro, nonché le relative probabilità di vincita devono altresì figurare sulle schedine ovvero sui tagliandi di tali giochi. Insomma, la norma impone l’obbligo di comunicare al giocatore, al momento della giocata, l’indicazione della probabilità di vincita, dando al gestore la possibilità ometterla e rimandare al sito per la consultazione, esclusivamente nel caso che i dati da inserire, per la loro entità, non possano essere contenuti nelle dimensioni delle schedine o dei tagliandi”.

 

“Osservando una schedina del 10 e lotto- prosegue l’avvocato- uno dei giochi d’azzardo più pericolosi, con le sue estrazioni ogni 5 minuti, e in particolare il retro, si scopre che la probabilità di vincita non è indicata, ma compare solo, così come sulla ricevuta di gioco, la dicitura “Informati sulle probabilità di vincita e sul regolamento di gioco sui siti …”. Occorre tuttavia sottolineare che le dimensioni della schedina consentono di inserire direttamente su di essa la probabilità di vincita, osservando in tal modo l’obbligo legale. Mentre sul retro compare una tabella con la struttura premi che occupa due terzi dello spazio disponibile, manca l’indicazione obbligatoria. La tabella indica minuziosamente l’entità del premio che può essere vinto, con una giocata da un euro, a seconda dei numeri indovinati, ma non viene indicata quale sia la probabilità di vincerli.

 

 

 

“Il gestore preferisce non indicarla- conclude Asteriti- né sulla schedina, né sulle ricevute di gioco, in totale spregio della norma, usurpando, con il rimando al sito, una facoltà prevista per una situazione affatto diversa, la mancanza di spazio sulle schedine, che in questo caso non ricorre, utilizzata solo per eludere la norma. Peraltro, l’indicazione relativa all’entità dei premi appare inutile, anzi dannosa, perché focalizza l’attenzione del giocatore sui premi conseguibili, invece che sulle probabilità di vincerli, come prescrive la legge. Sotto questo aspetto, il gioco del 10 e lotto formalmente appare come un gioco “legale”, perché offerto dai monopoli, ma sostanzialmente come un gioco illegale, in quanto non osserva una precisa norma di legge, peraltro dettata a tutela della salute dei giocatori”.

 

PressGiochi