Il consiglio regionale Veneto ha approvato questo pomeriggio le norme proposte all’interno del testo unico per la prevenzione del Gap, un provvedimento nato dall’accorpamento dei quattro progetti di legge regionale
Il consiglio regionale Veneto ha approvato questo pomeriggio le norme proposte all’interno del testo unico per la prevenzione del Gap, un provvedimento nato dall’accorpamento dei quattro progetti di legge regionale presentati dai consiglieri Claudio Sinigaglia del Pd, Stefano Peraro (UDC), Stefano Valdegamberi (FP) e Antonino Pipitone (IdV) che prevedevano l’introduzione di azioni di prevenzione e di informazione alla popolazione sui rischi del gioco d’azzardo inserendo anche aumenti sull’Irap per i locali che detengono apparecchi da gioco.
“Sono più di due anni che sto cercando di far approvare il testo sul gioco patologico sia dal punto di vista della prevenzione che della presa in carico dei pazienti da parte di Regione e comuni – dichiara a PressGiochi.it il consigliere Claudio Sinigaglia – e sono molto soddisfatto del risultato di oggi. Siamo riusciti a far approvare le nostre proposte presentandole come emendamento alla legge Finanziaria regionale, attraverso 9 articoli dove abbiamo racchiuso le nostre proposte: il numero verde, la presa in carico dei pazienti da parte delle Usl, l’intervento dei comuni con relativo rispetto delle distanze dai luoghi sensibili e limiti orari, maggiorazioni Irap per i locali con slot, ecc. La Regione Veneto si prende così l’impegno sia di prevenire, contrastare e ridurre questo tipo di dipendenza, sia di aiutare e seguire le persone già affette”.
Grazie ad un emendamento presentato dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi in un articolo della Legge Finanziaria regionale, infatti, è stato ripreso il contenuto del disegno di legge, approvato in commissione consiliare, volto a prevenire, contrastare e ridurre il rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico (GAP). “L’articolo – dichiara Stefano Valdegamberi – prevede una serie di azioni di prevenzioni a carico dei comuni e della regione stessa, compreso l’istituzione di un numero verde regionale e di uno specifico indirizzo di posta elettronica per accedere ai servizi di ascolto e di assistenza. I comuni sono invitati a stabilire il divieto di istituire nuove sale da gioco nelle vicinanze dei luoghi sensibili e di aggregazione (scuole, centri giovanili, etc), limitare gli orari di apertura, avviare azioni premianti per i locali slot-free.
Le aziende Ulss, nell’attesa dell’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, sono chiamate a sviluppare iniziative di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle persone affette da ludopatia e a promuovere gruppi di auto-mutuo aiuto.
Viene vietata la pubblicità su spazi istituzionali dei giochi che prevedano vincite di denaro. I titolari di sale da gioco e di esercizi commerciali in cui sono installati apparecchi per il gioco d’azzardo sono tenuti ad esporre in luogo visibile il cartello informativo sui rischi correlati e il test di autovalutazione a verifica del rischio di dipendenza e a non pubblicizzare all’interno o all’esterno dei locali le eventuali vincite conseguite.
A decorrere dal 1 gennaio 2016 gli esercizi commerciali con installati apparecchi da gioco avranno una maggiorazione dell’imposta IRAP dello 0,2%. Queste nuove entrate serviranno, almeno in parte, a far fronte ai costi socio-sanitari provocati dall’azzardo che non è giusto ricadano sull’intera collettività”.
Come ha spiegato il consigliere del Pd Claudio Sinigaglia :“Tutte le proposte dei vari gruppi politici in Consigli toccavano in maniera simile la questione del gioco d’azzardo patologico da vari punti di vista e per questo abbiamo ritenuto necessario presentarle nuovamente sottoforma di emendamento alla Finanziaria.
Fare prevenzione per noi rappresenta lottare contro il gioco d’azzardo patologico in toto, sia contro le slot, le scommesse e il gioco online. E’anche vero che il contrasto alle slot è una delle parti più significative della proposta veneta e prevediamo un sistema di premialità per chi disinstalla o per chi non ha mai installato giochi agendo su sconti sull’Irap, mentre avremo disincentivi per chi le offre.
Occorre- continua Sinigaglia – sviluppare una cultura di gioco responsabile è fondamentale anche perché c’è troppa gente dipendente dal gioco e non si è capito ancora quanto è grande questa dipendenza. Le aziende del settore fatturano miliardi ma non sappiamo quanto spende lo Stato in prevenzione, sanità e di salute rispetto ai ricavi erariali provenienti dal settore degli apparecchi da intrattenimento. Quello del gap è uno dei comportamenti peggiori dal punto si vista dell’asocialità, perché ti affidi ad un meccanismo che non è legato all’abilità ma è un gioco d’azzardo dipendente solo dalla fortuna e dal caso”.
Per quanto riguarda la possibilità che la delega fiscale annulli tutte le norme adottate a livello locale in materia di gioco d’azzardo, il consigliere Sinigaglia dichiara che “l’importante è che le norme relative alla presa in carica dei pazienti e al loro trattamento rimangano invariate. Se il governo sta attuando una regolamentazione del gioco d’azzardo, ben venga. A livello regionale rimarrà la parte relativa alla prevenzione e presa in carico che per noi è importante, visto che anche la legge di Stabilità ha previsto di dedicare a questo scopo altri 50 milioni di euro”
Di seguito il testo dell’emendamento:
Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e riduzione del rischio dalla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico (GAP).
Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, quantificati in euro 15.000,00 per ciascuno degli esercizi finanziari 2015, 2016 e 2017 si fa fronte con le risorse allocate nell’upb U0140 “Obiettivi di piano per la sanità” del bilancio di previsione annuale per l’esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015-2017.
PressGiochi