“Ci sono 1.109 comuni italiani dove il gioco fisico è già scomparso: non ci sono slot attive, non ci sono ricevitorie dove si può acquistare biglietti della lotteria o schedine
“Ci sono 1.109 comuni italiani dove il gioco fisico è già scomparso: non ci sono slot attive, non ci sono ricevitorie dove si può acquistare biglietti della lotteria o schedine del SuperEnalotto. È chiaro che il comparto stia presentando dei segnali di cedimento. In questi 1.109 comuni italiani non è stato abolito il gioco, ma è aumentata la partecipazione alle attività di gioco a distanza. Sul web, il rischio di ritrovarsi su siti illegali è molto forte e in quegli spazi il giocatore non è tutelato.
Il comparto del gioco fisico riguarda un po’ tutti i settori tra cui le AWP con 49.00 esercizi nel 2018 dato che è calato a 41.000 esercizi nel 2023, ma anche le sale giochi che dai 1300 esercizi del 2019 siamo passati a 1.000 esercizi nel 2023.
Credo che il decreto dignità sia collegato al dibattito di oggi. Si tratta di un decreto vecchio nei contenuti. Ad oggi la pubblicità non passa solo attraverso i media tradizionali, oggi c’è il web. Ad oggi esistono dei content creator che per professione pubblicizzano gioco d’azzardo attraverso canali telegram e video su twitch o youtube. Il decreto ha messo in difficoltà le società di gioco legale e favorito invece le forme di gioco illecito.
Quindi, se il riordino non verrà fatta in tempi brevi c’è il rischio che la crisi del settore possa accentuarsi e sicuramente anche le entrate erariali subiranno un duro colpo. Ricordiamo che ad oggi l’80% delle entrate erariali arriva dal gioco fisico, ed è quindi importante che il comparto venga tutelato.
Per un tema così sensibile, è necessaria una normativa nazionale e il decisore deve essere unico sulla stessa materia. In questo modo, non si limita la competenza degli enti locali. Gli enti locali hanno una funzione importante che è quella di controllo. È giusto che le norme nazionali sia profondamente rispettate.
Ad oggi, l’illegalità raggiunge le persone anche attraverso strumenti nuovi in particolare il web. Quindi, ritengo, che se non facciamo una considerazione più complessa e continuiamo ad analizzare temi specifici non facciamo il bene del settore o del consumatore”
Lo ha dichiarato Emilio Zamparelli, presidente STS, durante il seminario “Aggiornamento sullo stato del riordino del gioco in denaro in Italia” (powered by IGT) organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com).
PressGiochi