Videogiochi e slot machine sembrano appartenere a 2 mondi distanti tra loro, o almeno così è stato per buona parte della storia dei medium. Nel corso degli anni questi mondi
Videogiochi e slot machine sembrano appartenere a 2 mondi distanti tra loro, o almeno così è stato per buona parte della storia dei medium. Nel corso degli anni questi mondi si sono intrecciati una montagna di volte, complice anche l’introduzione nel mercato dei videogiochi canonico di sempre più titoli che sfruttano giochi di fortuna attraverso le cosiddette lootbox.
Quand’è però che i videogiochi hanno fatto il salto dello squalo, almeno in termini di branding, e sono diventati oggetti su cui costruire slot machine?
Nate come liberty bell a fine 800, le slot machine sono macchine che hanno visto in prima persona un’evoluzione tecnologica straordinaria passando dalle macchine a leva meccanica a sofisticati strumenti elettronici. Grazie all’arrivo di internet, poi, hanno iniziato a digitalizzarsi: le slot online di Betfair altro non sono che lo slot che si potevano trovare all’interno di casinò reali, con esperienze audiovisive paragonabili.
Il percorso evolutivo delle slot machine però non si è mai arrestato e nella loro corsa al cercare sempre nuovi giocatori si sono alleate con un industria che di giocatori non ha mai avuto carenza: quella dei videogiochi. Questo ha portato alla nascita delle slot machine ufficiali e non ufficiali: ci sono quelle dichiaratamente ispirate a qualche brand (spesso e volentieri molto nazional popolare, come Grand Theft Auto) mentre altre direttamente collegate a qualche nome: Resident Evil, Tomb Raider, Space Invaders e così via.
Nel 1978 Tomohiro Nishikado realizza forse uno dei più importanti e iconici videogiochi della storia, creando uno sparatutto con difficoltà progressiva che cambia per sempre la direzione del mondo dei videogiochi. Trent’anni dopo Bell Fruit Games realizza una slot che mantiene il fascino retrò del gioco originale, utilizzando la pixel art per le illustrazioni e introducendo nel bonus stage una meccanica di tiro simile a quella del gioco originale, aggiungendo quindi un pizzico di novità rispetto il solito esempio di slot a 5 rulli.
Altro brand gigantesco diventato poi protagonista di una slot machine è quello di Tomb Raider! Nata nel 1996, la saga di Tomb Raider ha conquistato il mondo dei videogiochi grazie alle avventure di Lara Croft tanto da diventare uno dei videogiochi più amati dell’intera storia dl medium, riuscendo addirittura a sbarcare al cinema o in fumetteria.
All’inizio del nuovo millennio, però, le cose non andavano così bene presso Core Design, la software house che ha realizzato i primi videogiochi della saga e per finanziare lo sviluppo del successivo decise di concedere in licenza Lara a Microgaming, arcinoto provider di giochi per casinò online, esattamente come Betfair. Il risultato è una coppia di slot diverse, pubblicate tra il 2004 e il 2008, ispirate al mondo di Tomb Raider e con Lara Croft in tutti i materiali pubblicitari.
Nel corso degli ultimi anni, per diversi cambiamenti relativi agli assetti dell’industria, ci sono state meno collaborazioni tra l’universo del videogioco e quello del gioco d’azzardo. Al netto delle montagne di pachinko che quotidianamente vengono pubblicate in Giappone, infatti, l’universo occidentale tende a non avere bisogno di personaggi videoludici per poter funzionare, almeno dal punto di vista commerciale.
Eppure qualche nome ha comunque fatto capolino: la saga di Resident Evil, ad esempio, ha avuto un PACHISLOT uscito nel 2012 legato al sesto capitolo della saga, con tre rulli e tanti animazioni che ripropongono alcune delle scene madre del gioco. Anche Call Of Duty, quella che al momento è considerata la più popolare saga di videogiochi al mondo ha una sua slot machine ispirata al quarto capitolo, Modern Warfare; in questo caso però parliamo di una slot piuttosto classica per impostazione e per meccaniche, che vede in Call Of Duty soltanto l’ispirazione puramente estetica per il suo funzionamento.
PressGiochi