È stata assegnata alla Commissione Affari sociali della Camera la proposta di legge denominata “Disposizioni in materia di impiego di dispositivi digitali funzionanti tramite onde a radiofrequenza e di videogiochi
È stata assegnata alla Commissione Affari sociali della Camera la proposta di legge denominata “Disposizioni in materia di impiego di dispositivi digitali funzionanti tramite onde a radiofrequenza e di videogiochi da parte di minori di anni dodici” presentata lo scorso 13 giugno dall’Assemblea regionale siciliana.
È stato richiesto anche il parere delle Commissioni I Affari Costituzionali, II Giustizia (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), VII Cultura, IX Trasporti (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), X Attività produttive, XIV Politiche UE e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Si legge nel testo introduttivo al progetto di legge: “Da anni ormai pediatri e psichiatri italiani stanno evidenziando i rischi prodotti dall’utilizzo, sempre più frequente e in soggetti di età sempre più bassa, di telefoni cellulari, smartphone e videogiochi. Un impatto psicologico significativo, sicuramente, è stato causato dalla solitudine patita a causa dell’isolamento dovuto alla pandemia di COVID- 19, che ha sconvolto il mondo di bambini e ragazzi e delle loro famiglie.
La « nomofobia », conosciuta anche come sindrome da disconnessione, sta ad indicare la cosiddetta dipendenza da smartphone, che colpisce un’ampia fetta di popolazione mondiale, di età differente, con sintomi fisici ed emotivi, quali: ansia, perdita della concentrazione, riduzione della capacità di apprendimento, ritardi nello sviluppo del linguaggio, disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, sino ad episodi di aggressività ingiustificata e minori relazioni sociali con i coetanei. Questi sono solo alcuni degli effetti provocati sullo sviluppo psichico del bambino, a cui poi si aggiungono i problemi fisici di salute, primi tra tutti i problemi posturali legati all’eccessivo utilizzo di tali dispositivi, nonché tremori, tachicardia e paura.
L’esposizione a tablet e smartphone può interferire anche con l’udito e con la vista, causando il disturbo di secchezza oculare, pertanto, il bambino può avvertire una sensazione di corpo estraneo nell’occhio ovvero bruciore oculare.
L’eccessivo uso degli smartphone a breve distanza può provocare anche strabismo.
Le onde radio possono penetrare in profondità all’interno del cervello, ancora in fase di sviluppo come è quello di un bambino.
Alcuni studi effettuati su adolescenti coreani hanno evidenziato che alcuni tipi di compromissione fisica e cognitiva sono in linea con i disturbi derivanti dalle dipendenze da sostanze e da comportamenti (M. Sei, H.S. Kang, Y.H. Yom (2017), « Internet Addiction and Interpersonal Problems in Korean Adolescent »).
Per comprendere le differenze strutturalinel cervello dei bambini in età prescolare, è stato pubblicato uno studio del Medical Center dell’ospedale pediatrico di Cincinnati sull’uso dei media. I risultati mostrano che i bambini che passano più tempo sullo schermo presentano una minore integrità strutturale dei tratti di materia bianca nelle aree deputate al linguaggio e altre funzioni esecutive come il controllo metacognitivo e l’autoregolazione.
Non meno importanti le questioni legate all’educazione da parte della famiglia e degli insegnanti. In Italia 8 bambini su 10, tra tre e cinque anni, sanno utilizzare il cellulare dei genitori, che spesso, sono troppo permissivi: il 30 per cento dei genitori usa lo smartphone per distrarli o calmarli già durante il primo anno di vita, il 70 per cento nel secondo anno. I genitori dovrebbero promuovere un utilizzo consapevole della tecnologia, tuttavia, probabilmente, sono a volte i primi a non essere davvero consapevoli dei rischi per la salute psicofisica di un utilizzo precoce dei dispositivi digitali; se ne parla ancora troppo poco e solo il 29 per cento dei genitori chiede consiglio ai pediatri.
Per tale motivo, con la presente proposta di legge, da un lato, all’interno delle iniziative in materia di educazione alla salute, si introducono espressamente anche appositi corsi di formazione relativi ai possibili danni alla salute psicofisica del bambino derivanti dall’utilizzo smodato dei dispositivi di comunicazione elettronica funzionanti tramite onde a radiofrequenza e, dall’altro, si promuove la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e di informazione, finalizzate alla corretta informazione sui possibili danni alla salute psicofisica del bambino derivanti dall’uso smodato o distorto dei dispositivi in questione.
Sulla scorta di tali considerazioni, la presente proposta di legge intende introdurre in Italia una regolamentazione nell’utilizzo dei dispositivi, al fine di educare il bambino e il ragazzo, ma ancor prima la famiglia, ad un utilizzo consapevole degli stessi e provare ad intervenire sulla prevenzione di tutti quei disturbi legati all’eccessivo utilizzo o ad un utilizzo distorto della tecnologia, comunque innegabile strumento importante di conoscenza, tutelando così il diritto alla salute psicofisica del bambino”.
La proposta di legge – si legge nel documento – si compone di otto articoli:
“L’articolo 1 reca la definizione di dispositivo digitale funzionante tramite onde a radiofrequenza e di videogiochi.
L’articolo 2 illustra le finalità della proposta di legge.
L’articolo 3 introduce il divieto dell’utilizzo di smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo digitale e dei videogiochi nei primi cinque anni di vita, per poi avvicinare il minore gradualmente all’utilizzo della tecnologia sotto il controllo di un adulto.
L’articolo 4 regolamenta l’uso dei dispositivi elettronici e dei videogiochi nelle scuole.
L’articolo 5 prevede la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e di informazione
sui danni alla salute derivanti dall’uso smodato o distorto dei dispositivi elettronici.
L’articolo 6 definisce gli obblighi dei genitori ovvero degli adulti che hanno la supervisione del minore di anni dodici rispetto all’utilizzo dei dispositivi elettronici e dei videogiochi.
L’articolo 7 reca le sanzioni conseguenti alla violazione degli obblighi di cui alla presente proposta di legge e destina il 60 per cento dell’importo delle sanzioni stesse al Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza.
L’articolo 8 reca le disposizioni finanziarie e quantifica in 300.000 euro gli oneri derivanti dall’organizzazione delle campagne di sensibilizzazione e di informazione di cui all’articolo 5. La relativa copertura è a valere sul Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza”.
PressGiochi
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