14 Giugno 2025 - 12:41

Guinci (Eurobet) a PressGiochi: “Dall’analisi predittiva ai markers of harm: così affrontiamo la sfida del gioco responsabile”

Nel corso degli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, tenutisi a Roma, Giuliano Guinci, direttore agli affari istituzionali di Eurobet, ha tracciato insieme a PressGiochi una panoramica chiara

23 Maggio 2025

Nel corso degli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, tenutisi a Roma, Giuliano Guinci, direttore agli affari istituzionali di Eurobet, ha tracciato insieme a PressGiochi una panoramica chiara e concreta sull’evoluzione del gioco responsabile in Italia, sottolineando il ruolo strategico della tecnologia e della cooperazione tra operatori, istituzioni e mondo scientifico.

Dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’analisi comportamentale, fino all’importanza di mettere a fattor comune i dati a disposizione degli operatori e dell’amministrazione, Guinci descrive un settore in rapida trasformazione, che guarda al futuro con strumenti innovativi e con una responsabilità sempre più centrale nel modello di business.

«Il tema del gioco responsabile – spiega Guinci – è un argomento che guardiamo con interesse ormai da anni, nel senso che c’è un percorso evolutivo che anche da un punto di vista normativo questo Paese ha fatto, che abbiamo ovviamente eseguito in quanto concessionari dello Stato, e che in questa fase è entrato in una fase nuova, perché dalla fase conoscitiva siamo entrati in un momento in cui possiamo, grazie anche agli sviluppi tecnologici, implementare dei sistemi che ci consentono di agire in maniera predittiva sui comportamenti dei nostri giocatori e individuare eventuali fenomeni distorsivi o utilizzi non sociali della parte del gioco.

È una parte fondamentale della nostra attività che rappresenta una sfida, non è un problema: guardiamo questo argomento come una sfida, come un percorso parzialmente impattante sulle nostre attività, ma impattante in maniera positiva.

C’è bisogno solo di fare uno step ulteriore, lavorare ancora insieme tra mondo dell’impresa, regolazione, ma non solo: anche e soprattutto la parte scientifica, che può dare un contributo nella definizione di quelli che sono gli indicatori dei sistemi che andremo a implementare».

Prima ci parlava proprio di uno strumento che da alcuni anni usate in azienda per analizzare il comportamento dei vostri giocatori e capire come meglio trattarli. Di cosa si tratta?

«Parliamo di un sistema che utilizza analisi comportamentale e intelligenza artificiale per analizzare tutti i comportamenti di gioco e individuare degli indicatori che consentano di clasterizzare i giocatori e settare le azioni migliori in funzione dello specifico comportamento.

Il sistema che abbiamo implementato lo ha messo a punto il nostro gruppo, il gruppo Entain, che dal 2021 ormai ha questo sistema, sviluppato grazie alla collaborazione con la parte universitaria e scientifica dell’Università di Harvard a Cambridge, che ha contribuito alla definizione degli indicatori, che loro chiamano Markers of Harm.

Questi consentono di capire meglio i comportamenti dei nostri clienti, individuare quelli potenzialmente patologici e intervenire attraverso un sistema crescente di strumenti, che va da semplici avvisi alla possibilità di introdurre limitazioni, o nei casi più gravi anche sospendere l’attività di gioco».

Lei parlava proprio di utilizzare tutti i dati che voi operatori avete e metterli a fattor comune con quelli di ADM. C’è qualcosa che secondo lei ancora manca sul tema del gioco responsabile?

«Più che mancare, io credo che sia un percorso. Al momento i passi fatti con la riforma sono molto importanti. Se li inquadriamo in un contesto europeo, sono passi estremamente innovativi.

È difficile rintracciare altre regolamentazioni che abbiano previsto sistemi sofisticati come quelli che noi andremo a implementare, che sono descritti nella norma e nei documenti di gara, che stiamo studiando e a cui stiamo rispondendo in questi giorni.

È un percorso. Bisogna capire che, essendo una materia complessa, c’è bisogno di dati, di analisi, di studio sul fenomeno, sui comportamenti, sull’individuazione di quelli che sono sia gli indicatori che ci consentono di interpretare al meglio questi comportamenti, sia degli strumenti più efficaci per poi intervenire.

Credo che nel prossimo futuro avremo la possibilità di utilizzare gli stessi strumenti su basi dati più ampie.

Oggi abbiamo a disposizione la base dati sul gioco più grande d’Europa – forse del mondo – che è quella che l’amministrazione ha creato. Su quella base dati si possono costruire strumenti sempre più efficaci».

 

Cristina Doganini – PressGiochi