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Viareggio. Prende il via ciclo di incontri per discutere di gioco d’azzardo patologico

Il Ser.T dell’Azienda Usl 12 di Viareggio, nel 2010, ha istituito un’equipe di medici che si occupa di coloro che hanno bisogno di uscire dal tunnel del gioco. Dal 2011

08 Maggio 2015

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Il Ser.T dell’Azienda Usl 12 di Viareggio, nel 2010, ha istituito un’equipe di medici che si occupa di coloro che hanno bisogno di uscire dal tunnel del gioco. Dal 2011 è iniziata anche l’attività specifica ambulatoriale, che si svolge nella sede distaccata del Ser.T. di Viareggio, a Camaiore. «Ambulatorio al quale – ha fatto sapere l’equipe di medici versiliesi – ad oggi si sono rivolti circa 100 giocatori e loro familiari con un trend nettamente in aumento».

La tematica è stata ieri sera oggetto di un dibattito a Seravezza. Prende così il via un ciclo di incontri, che si chiuderanno il 14 maggio e il 15 con le scuole al Principe di Piemonte con lo scopo di fare sensibilizzazione, per contrastare un fenomeno in preoccupante espansione. «Anche la diffusione delle slot machine in tutti gli esercizi commerciali – afferma il dott. Guido Intaschi, responsabile del Ser.T di Viareggio – fanno si che aumentino i giocatori patologici e quindi il problema sociale».

Per adesso questa patologia potrà essere trattata soltanto con un percorso di prevenzione primaria, secondaria e di formazione. «Il gioco d’azzardo patologico è infatti inserito nell’ultima classificazione delle malattie nel DSN, 5^ edizione (ovvero la bibbia della medicina), inserita nel capitolo “Addictions” (dipendenze) – descrive Guido Intaschi. Nell’Antica Roma “addictino” era chi diventava schiavo per debiti che non era più in grado di pagare. Dunque ci si riferisce a chi perde il controllo di se stesso, e ha una dipendenza comportamentale senza sostanza».

Negli incontri saranno sviscerate le false credenze sul gioco d’azzardo, grazie ad alcuni matematici torinesi dalla società di formazione e comunicazione scientifica TAXI1729. Ad esempio la falsa credenza di chi si illude di risolvere i problemi economici con questi giochi, e poi finisce nell’addiction.

PressGiochi