20 Aprile 2024 - 00:01

Vettorello (Sapar): “A Venezia le istituzioni rifiutano il confronto con i gestori”

Enada Roma. Curcio: “D’accordo con riduzione del 30%, purché avvenga in maniera equilibrata su tutta l’offerta”   Come è noto, da circa tre mesi e sino alla fine dell’anno il

05 Ottobre 2016

Print Friendly, PDF & Email

Enada Roma. Curcio: “D’accordo con riduzione del 30%, purché avvenga in maniera equilibrata su tutta l’offerta”

 

Come è noto, da circa tre mesi e sino alla fine dell’anno il Comune di Venezia sta applicando, in via sperimentale, un nuovo regolamento che, per i bar, limita l’operatività delle macchine da gioco negli orari
9-13 e 15-19.30 nei bar, e 8-21 nelle sale giochi, e stabilendo le distanze minime di 200 mt dai bancomat e di 500 dai luoghi sensibili.

 

Come ci hanno spiegato Mauro Vettorello, Presidente Sapar Veneto, e il Consigliere Andrea Lo Massaro, il tutto ha preso le mosse dai controlli a tappeto ordinati dal Prefetto di Venezia nel 2015 per verificare l’andamento dell’attività di raccolta, che hanno toccato ben 278 esercizi di 21 comuni (risultati tutti perfettamente in regola, tranne uno, occorre sottolineare).

 

Nel corso di tale iniziativa, erano state riscontrate notevoli difformità nei vari comuni dell’area provinciale riguardo le limitazioni agli orari di attività delle slot e le distanze dai luoghi sensibili e pertanto il Prefetto stesso aveva deciso di dar vita ad un tavolo di lavoro per esaminare la questione con la partecipazione
delle associazioni di categoria. Tutto bene, sembrerebbe, ma Vettorello precisa: “Creare un tavolo con
la condivisione di tutti è una bella cosa in teoria; e va bene anche che nel discorso siano state coinvolte realtà come Libera, Confesercenti e Confcommercio, però noi come Sapar e le altre associazioni di settore siamo stati tenuti fuori” .

In proposito, è curioso il fatto che, come sottolinea sempre Mauro Vettorello, “la Sapar, dopo essere confluita in Confesercenti sul finire del 2015, aveva chiesto ad essa di uscire dal tavolo, ma Confesercenti ha preferito andare avanti per la propria strada”.

 

Proseguendo la storia, alla fine il Prefetto ha voluto dettare un atto di indirizzo – secondo i parametri sopra indicati – per l’area metropolitana, che alcuni comuni, quali San Donà, Eraclea e Mira, hanno già esaminato e approvato.

“Il problema – fa presente Mauro Vettorello – è che non si riesce ad avere un confronto con le amministrazioni locali, salvo il fatto che in questi giorni il Comune di Venezia ci ha chiesto di inviare delle
osservazioni scritte. Inoltre, abbiamo provato con il Serd di riferimento, facendo presente che Sapar, con Confesercenti organizza dei corsi di formazione per gli esercenti, e che questi corsi dovrebbero essere valorizzati, ovvero, permettere a chi vi partecipa di prolungare l’orario di accensione delle slot, come già sta
avvenendo a Treviso. Ora siamo in attesa di una risposta”.

 

“Di sicuro – afferma Lo Massaro – orari e distanze non penalizzano i cosiddetti ludopatici, che per giocare sono disposti ad andare ovunque, ma chi gioca in modo sano. Tenete presente, infatti, che nei bar i giocatori da 5/10 euro sono la maggioranza assoluta e di fronte a certe limitazioni questi rinunciano al gioco. Intanto, continua il proliferare di un portafoglio prodotti esagerato e di un gaming online senza limiti. A fronte di tutto ciò, l’unica considerazione logica è che questa guerra alle slot non è altro che un’operazione di facciata per levarle da davanti gli occhi della gente, e al tempo stesso trasferire il gioco nel chiuso delle sale e delle abitazioni private; ma in questo modo la gente si rovinerà in maniera più vistosa”.

 

 

Marco Cerigioni – PressGiochi

 

Venezia. In Commissione nuovo regolamento per limitare slot e vlt