28 Marzo 2024 - 09:15

Venezia. Casson e Brugnaro: “Il casinò deve restare nelle mani del comune”

Felice Casson e Luigi Brugnaro sul almeno una cosa per il futuro di Venezia sono d’accordo: il Casinò di Venezia non deve essere privatizzato e deve restare nelle mani del

25 Marzo 2015

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Felice Casson e Luigi Brugnaro sul almeno una cosa per il futuro di Venezia sono d’accordo: il Casinò di Venezia non deve essere privatizzato e deve restare nelle mani del Comune. Il candidato sindaco del centrosinistra lo ha sempre sostenuto ma ora anche l’imprenditore mestrino che si è appena candidato a sindaco fino a tre anni fa, da presidente di Confindustria, sosteneva con forza l’ipotesi privatizzazione ora ha cambiato idea. «Tre anni fa la privatizzazione sarebbe stata un’ottima soluzione», dichiara Brugnaro, «perché avrebbe permesso di sviluppare il Casinò con l’intervento di un grande gruppo d’investimento internazionale. È del tutto evidente che, per quanto poi è accaduto, con una trattativa che non è mai decollata, oggi a distanza di molto tempo da allora le condizioni sono profondamente cambiate e questa strada non appare più percorribile. La casa da gioco è una grande impresa, ha rappresentato e deve continuare a rappresentare un importante patrimonio della Città: ci candidiamo anche e proprio per valorizzarlo e rilanciarlo a livello internazionale». Da parte, sua Casson aveva dichiarato a sua volta nei giorni scorsi, dopo la sua netta vittoria nelle primarie del centrosinistra: «Il Casinò in questo momento deve rimanere pubblico, dopo che è fallito tutto quello che hanno provato a fare. Le società partecipate vanno ridotte, razionalizzate, per evitare di perdere soldi: di alcune di esse il Comune non ha controllo, sono dei corpi estranei». Ieri intanto riunione sul piano marketing del presidente del Casinò Ilaria Bramezza con i suoi collaboratori per rielaborarlo, dopo le critiche, in vista della difficile riunione sindacale di oggi.

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