La consigliera regionale del M5S Erika Baldin presenta un progetto di legge per vietare la presenza di slot machine all’interno dei luoghi storici del commercio riconosciuti dalla Regione Veneto.
Giocare d’azzardo alle slot machine dentro un luogo certificato “storico” del commercio? Potrebbe non essere più possibile, se il Consiglio regionale del Veneto approverà il disegno di legge depositato dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, e sottoscritto anche da Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Renzo Masolo e Andrea Zanoni (Europa Verde) nonché dal portavoce delle opposizioni, Arturo Lorenzoni. In Veneto la raccolta da gioco ammonta a 5 miliardi.
“Lo scorso marzo molte aziende venete attive da oltre quarant’anni hanno ricevuto il riconoscimento di “luogo storico del commercio”, un’iniziativa regolata dalla Regione con l’intento di premiare la continuità d’impresa in un contesto sempre più residuale, dove il piccolo negozio radicato lascia il passo alle catene, ai centri commerciali, ai temporary shop”, spiega Baldin.
Di qui l’esigenza di dare un valore sociale a tale iniziativa: “Il mio progetto -continua la consigliera- intende modificare l’articolo 7 dell’attuale legge n.38 del 2019, riservando tale encomio alle realtà che non ospitano attrezzature dedicate al gioco d’azzardo. Ciò per via dell’evidente incompatibilità tra la promozione di locali virtuosi e la dilagante piaga della ludopatia”.
Nell’intento della promotrice, la legge novellata prevederebbe sanzioni amministrative da 2mila a 6mila euro per quei luoghi storici del commercio che si avvalessero dell’introduzione di giochi d’azzardo e slot machine, nonché la cancellazione dal relativo elenco, quale sanzione accessoria. L’obiettivo è focalizzato a far entrare in vigore la nuova disciplina prima del bando 2025.
“L’impatto negativo delle slot è noto ovvero dipendenza, isolamento, perdite economiche per la persona e i suoi familiari. Circostanze incompatibili con l’idea di uno spazio che contribuisca alla memoria e all’identità di un territorio, in specie se il provvedimento regionale apre le porte a contributi economici”, conclude Erika Baldin.
PressGiochi
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