19 Aprile 2024 - 22:28

Veneto. Guarda (Pd): “In Regione serve una legge dedicata al contrasto del gioco d’azzardo”

“Smettiamola di chiamarlo ‘gioco’, perché l’azzardo non lo è affatto!”: è la dichiarazione rilasciata dalla consigliera della Regione Veneto Cristina Guarda (PD), su una delle più delicate emergenze sociali di

29 Ottobre 2015

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“Smettiamola di chiamarlo ‘gioco’, perché l’azzardo non lo è affatto!”: è la dichiarazione rilasciata dalla consigliera della Regione Veneto Cristina Guarda (PD), su una delle più delicate emergenze sociali di questi ultimi anni.

“Se da oggi tutti noi scegliessimo di acquistare solo nei bar senza slot machine, il problema sarebbe già risolto” spiega l’esponente politica vicentina, “nessun barista sarebbe disposto ad offrire ancora sul mercato un prodotto privo di domanda. E’ la logica del mercato, ma utilizzata per scopi etici”, continua Cristina Guarda. “Forse il nostro impegno è stato un tassello che ha permesso un piccolo risultato, viste le dichiarazioni del Premier che ha annunciato la diminuzione drastica dei punti gioco aperti sul territorio italiano. Il premier Renzi, infatti, in replica alle accuse di questi giorni sulla legge di stabilità, ha affermato: ‘Ventiduemila sono, più o meno, i punti gioco aperti oggi. Con il nostro governo saranno ridotti a quindicimila. E segnatamente i bar con le macchinette verranno ridotti: da seimila potranno essere al massimo mille’. La verità, dunque, è semplice: noi stiamo riducendo i punti gioco in Italia e combattendo così l’azzardo“.

 

“Mi auguro che ciò sia solo l’inizio di una nuova fase” confida Cristina Guarda “che porti ad una pulizia generale del nostro Paese dall’azzardo, con interventi strutturali a livello nazionale, ma anche nelle nostre città, come fa Vicenza col sindaco Variati assieme alla Caritas locale e come avviene in molti altri comuni veneti.” E a livello regionale, cosa si può fare? Guarda risponde: “Un articolo di legge finanziaria che introduce qualche indicazione sul tema delle ludopatie non è sufficiente. Bene l’aumento IRAP per le sale da gioco, ma serve un progetto completo, con programmi di prevenzione regionali specialmente per anziani e giovanissimi. So che molti colleghi consiglieri sono sensibili all’argomento: io sono pronta a partecipare alla discussione con proposte indirizzate ad interventi drastici di sradicamento dell’azzardo, per tutelare le nostre famiglie dall’inumano guadagno sui sogni della gente”.

 

A rispondere alla consigliera del Pd, l’esponente penta stellata Patrizia Bartelle. “Leggendo l’appello Consigliera Cristina Guarda – ha risposto Bartelle – “basta con l’azzardo, facciamo fronte comune”, se da una parte mi rende ben felice e pronta a fare “fronte comune”, dall’altra mi crea forti perplessità, visto l’atteggiamento del Premier Renzi, che solo pochi giorni fa ha dato il via libera a ben 22mila nuove autorizzazioni per il gioco d’azzardo”.

“Mi domando – prosegue la consigliera – come può la consigliera Guarda dire “smettiamola di chiamarlo gioco” se il suo gruppo fa riferimento a Renzi? Oppure pensa di staccarsi da quell’abbraccio fratricida? Noi, ovviamente, seguiamo gli interventi del nostro portavoce in Senato Giovanni Endrizzi, che da tempo e per primo è impegnato su questa grave problematica, comunque, ben venga anche il suo apporto perché in Veneto si riducano drasticamente le slot-machine. Oltre a questa riduzione il M5S chiede anche che venga eliminata la pubblicità sia in televisione, sia nelle vetrine dei locali dove si “gioca d’azzardo” con slogan dei premi vinti”.

 

PressGiochi