24 Aprile 2024 - 14:23

Università Tor Vergata: presentato progetto di ricerca ‘Il Registro Unico degli Esclusi (R.U.E.) Dallo strumento alla strategia’

E’ stato presentato questa mattina a Roma il Progetto di ricerca: ‘Il Registro Unico degli Esclusi (R.U.E.) Dallo strumento alla strategia’ realizzato dall’Università di Roma Tor Vergata. La ricerca –

08 Giugno 2023

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E’ stato presentato questa mattina a Roma il Progetto di ricerca: ‘Il Registro Unico degli Esclusi (R.U.E.) Dallo strumento alla strategia’ realizzato dall’Università di Roma Tor Vergata.

La ricerca – ha spiegato la Drssa Laura D’Angeli, componente del gruppo ricerchediritti e salute del giocatore-consumatore dell’Università ‘Tor Vergata’ – ha analizzato le modalità per la realizzazione di un Registro Unico delle Esclusioni (R.U.E.) del settore dei giochi con vincita in denaro (indicato in seguito per brevità anche come gioco) in Italia.

Si è inteso approfondire l’argomento sia al fine di un ampliamento dell’attuale sistema dell’autoesclusione, ad oggi limitato al solo gioco on line, sia per valutare le possibili modalità di realizzazione della c.d “eteroesclusione”, intesa come esclusione dal gioco di un giocatore da parte di soggetti terzi rispetto al giocatore stesso.

La ricerca non deve essere intesa come mero incipit ad aggiungere “a-sistematicamente” un nuovo strumento nella lotta al gioco patologico, ma deve essere considerata come stimolo per ricercare la giusta connessione tra autodeterminazione, Stato e libertà di iniziativa economica nel particolare settore dei contratti di gioco, andando a individuare le migliori basi giuridiche volte all’introduzione di adeguate strategie operative per garantire l’agire dei molti protagonisti interessati al tema, proprio in quello ‘spazio neutro’, l’ordine e la salute pubblica, causa e fine della ricerca di un difficile bilanciamento di interessi nel settore in esame”.

A relazionare sullo studio anche il prof. Cristiano Iurilli, responsabile area legale ‘Gruppo ricerche diritti e salute del giocatore-consumatore’. Presente anche il dr. Antonio Giuliani, direttore ufficio apparecchi da intrattenimento di ADM.

A mandare i propri saluti all’evento l’on. Luciano Ciocchetti, vicepresidente della XII commissione Affari sociali della Camera. “Il Governo e il Parlamento – ha affermato Chicchetti – sono impegnanti a dare una risposta che contemperi l’esigenza di consentire il gioco legale da un lato e preservare le fasce più deboli dall’altra. La Commissione Sanità e Affari sociali è impegnata a dare una risposta che sia in grado di consentire di tutelare queste due esigenze. Noi siamo d’accordo con l’aumento degli strumenti del gioco legale che possa evitare le forme di gestione del gioco da parte della criminalità e della malavita e dall’altro consentire forme di sostenibilità sociale del gioco legale. La proposta di oggi di istituire un registro unico di esclusione dal gioco per fasce sociali deboli che non hanno la possibilità di regolare le proprie capacità di gioco è importante. Condivido le proposte che permettano di lottare contro le dipendenze, una lotta che non va fatta con distanziometri e limiti orari ma con strumenti come questi che danno la possibilità di autoescludersi per chi vive situazioni di difficoltà”.

LO STUDIO

Le esperienze internazionali – Lo strumento dell’esclusione dal gioco sia nella forma dell’autoesclusione sia dell’eteroesclusione trova un’ampia e diversificata applicazione a livello internazionale ed è per tale motivo che è stata condotta un’analisi comparata delle esperienze su tale tema di: Belgio, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Germania, e Arizona.

Sebbene le finalità sottostanti all’utilizzo dello strumento dell’esclusione dal gioco siano uniformemente condivise tra i diversi Stati nel senso comune di interpretare la misura come: “una forma per la protezione di coloro che sono a rischio di problemi di gioco d’azzardo e devono essere prevenuti da disagi finanziari, sociali e psicologici”, non si può affermare altrettanto per le modalità di funzionamento dello strumento stesso. In linea generale emerge uno scenario caratterizzato da una estrema variabilità delle soluzioni adottate dai diversi Paesi per corrispondere alla stessa esigenza di tutela del giocatore. I differenti approcci sono il riflesso di condizioni sociali, normative e politiche sul territorio estremamente differenziate con la conseguente manifestazione di un framework regolatorio e gestionale della esclusione dal gioco estremamente diversificato.

Le principali differenze si rilevano sull’efficacia territoriale del R.U.E. che per alcuni Stati è valida su tutto il territorio nazionale (i.e. Belgio, Francia) e per altri è limitata al livello locale (i.e. Spagna, Germania). Tali elementi sono anche il riflesso di una diversa organizzazione politica che determina delle logiche di gestione dei servizi al cittadino, differenziati a livello geografico.

Lo strumento dell’eteroesclusione ovvero la possibilità di richiedere l’esclusione dal gioco da parte di un soggetto terzo, senza passare per la via giudiziale, è attualmente praticata in Belgio, Spagna (limitatamente ad alcune Comunità autonome) e in Germania.

Le strategie di marketing socialmente responsabile del gioco d’azzardo per l’empowerment del consumatore-giocatore – Nel tempo, il processo di graduale empowerment del consumatore-giocatore ha assunto un ruolo centrale nelle strategie di prevenzione dei danni dal gioco d’azzardo con l’obiettivo di favorire un comportamento responsabile verso il gioco.

La centralità del giocatore o consumatore rientra, tra l’altro, nelle moderne teorie del marketing che in questo contesto possono essere definite come “marketing responsabile per il gioco”.

Nel caso del gioco d’azzardo, il marketing perde la sua veste commerciale per assumere quella sociale e diventa uno strumento per orientare i consumatori verso un consumo del gioco consapevole, sano e basato sull’intrattenimento.

Il marketing socialmente responsabile del gioco d’azzardo in Italia può diventare uno strumento per orientarne il comportamento del consumatore-giocatore attraverso un processo di empowerment consapevole e lo sviluppo di strategie di gioco responsabile mirate ai diversi sottotipi di giocatori (sicurezza e intrattenimento). Attraverso un approccio selettivo e mirato il gioco può adottare delle strategie auto ed etero espulsive per i giocatori patologici e inclusive per i giocatori positivi.

Dallo strumento alla strategia – Procedendo da un dato metodologico e di approccio: una efficace strategia di esclusione dal gioco, come emerge dalle evidenze scientifiche e dall’analisi comparativa internazionale, dovrebbe basarsi su un sistema che sia per quanto possibile indipendente dalle tipologie di gioco, mediante un approccio che dia maggiore rilevanza al concetto di responsabilizzazione di tutti gli attori della filiera del gioco, alla qualificazione dell’offerta di gioco, alla realizzazione di adeguati e nuovi modelli di habitat di gioco, il tutto mediante un trend collaborativo.

Relativamente all’efficacia della misura dell’esclusione si evidenzia come essa sia massima in presenza di un’esclusione del giocatore da tutte le tipologie di gioco, da tutti i canali di vendita del gioco (terrestre e on line,) indipendente rispetto alle caratteristiche dei punti vendita e valido su tutto il territorio nazionale.

Per quanto riguarda le tipologie di esclusione dal gioco è possibile individuare l’autoesclusione nel caso in cui la modalità di attivazione del processo di esclusione sia effettuato dal giocatore o l’eteroesclusione nel caso in cui la richiesta di iscrizione al R.U.E. sia effettuata da un soggetto terzo familiare o portatore d’interesse.

La visione dell’esclusione dal gioco d’azzardo come una strategia piuttosto che come un semplice strumento individuale, se inserita nel contesto italiano, potrebbe includere:

  • la definizione di un framework normativo e regolatorio in grado di definire i principali aspetti funzionali della strategia;
  • la realizzazione di Registro Unico degli Esclusi (R.U.E.) che comprenda il gioco d’azzardo online, terrestre e anche l’eteroesclusione;
  • la individuazione del ruolo della comunicazione e dell’informazione al consumatore, al giocatore, ai familiari e ai portatori di altri interessi.

Per quanto attiene al framework normativo si evidenzia la possibile:

  • previsione, da parte di una norma di rango primario, di un registro unico delle esclusioni (rappresentato sotto la forma di un’unica banca dati relativa ai giocatori esclusi dal gioco) contraddistinta da due distinte modalità di iscrizione/accesso, l’una l’autoesclusione e l’altra l’eteroesclusione;
  • l’applicazione del sistema dell’esclusione auto ed eterodiretta sia al gioco fisico che al gioco on line ed applicabile a tutte le tipologie di gioco;
  • la previsione dell’iscrizione “de iure” di alcune categorie di soggetti come i soggetti in sovraindebitamento o con patologie a rischio o dipendenze;
  • la previsione di una durata del periodo di esclusione dal gioco (considerando altresì l’ipotesi a tempo indeterminato) e delle relative modalità di revoca se ritenute applicabili.

Relativamente alla comunicazione potrebbe essere utile individuare e delle forme di pubblicità e comunicazione dello strumento dell’esclusione nell’ambito del vigente quadro normativo e tenuto conto del divieto di pubblicità oltre che, la previsione del divieto di qualsiasi forma di comunicazione commerciale individuale verso i giocatori esclusi per tutto il periodo del provvedimento ed eventualmente anche oltre.

Relativamente all’eterosclusione dal gioco è emersa la necessità di realizzazione di strumenti semplificati ma allo stesso tempo proattivi ed intercettativi di forme di disagio patologico o problematico, che vadano ad ampliare la tutela preventiva del giocatore e, dunque dell’ordine pubblico, mediante procedure snelle ed anonime di ‘eterosegnalazione’.

Al fine di ricercare le migliori basi giuridiche funzionali a stimolare una riflessione sulla possibilità di introdurre forme di eterosegnalazione, utilizzando strumenti o principi già ampiamente presenti nella nostra attuale legislazione, si sono approfonditi istituti quali, a titolo di esempio, il c.d. ‘Whistleblowing’ o, in campo penale, la procedura di c.d. ammonimento in tema di stalking, ovvero ancora alla disciplina di cui all’art. 35 del d. Lgs. 231/07 in tema di segnalazione di operazioni sospette.

L’esito dell’analisi ha portato alla conclusione in ordine alla possibile previsione di:

  • un sistema di eteroesclusione come istituto di natura amministrativa e dunque non a valenza giudiziaria, non ritenendosi necessario l’intervento di una Autorità giudiziaria;
  • il riconoscimento del diritto di partecipazione al procedimento di eteroesclusione da parte del “segnalato”;
  • la garanzia di assoluta riservatezza del soggetto segnalante;
  • la dimostrabilità, in capo al segnalante, di avere un interesse personale o familiare o di altra natura ma giuridicamente rilevante, all’attivazione del divieto;
  • la legittimazione alla presentazione dell’istanza anche in capo a soggetti non familiari ma che siano comunque portatori di un interesse pubblico o economico rilevante, come ad esempio nel campo sanitario o bancario ovvero nel campo della tutela, curatela e/o amministrazione di sostegno.

PressGiochi

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